Ecco come preservare i capelli durante la notte: esperta spiega come legarli per evitare l’effetto crespo e altri danneggiamenti.
Ogni notte, mentre ci abbandoniamo tra le braccia del sonno, sul nostro cuscino si consuma una silenziosa battaglia tra capelli e attrito. Una danza involontaria di movimenti, sfregamenti e torsioni che, a lungo andare, può lasciare il segno: doppie punte, effetto crespo, fragilità e secchezza sono solo alcune delle conseguenze di un gesto all’apparenza innocuo. Ma allora, qual è la scelta giusta? Meglio dormire con i capelli legati o lasciarli sciolti?
A far luce sulla questione è la dottoressa Beatrice Marini, stimata chimica cosmetologa, che ha deciso di affrontare il tema con precisione scientifica e una sensibilità tutta femminile. La sua risposta, per molti, è tutt’altro che scontata.
Capelli sciolti: il falso mito della libertà
Lasciare i capelli sciolti durante la notte può sembrare un gesto naturale, un modo per farli “respirare” e non costringerli in legature che potrebbero stressarli. Ma secondo la dottoressa Marini, questa abitudine è tutto fuorché benefica. I capelli lasciati liberi sul cuscino sono esposti a continue sollecitazioni meccaniche: si annodano, si spezzano, si inaridiscono. Il contatto prolungato con le fibre del tessuto, aumenta la formazione di nodi e la perdita di idratazione. Il risultato al risveglio è spesso lo stesso: capelli aggrovigliati, crespi, opachi, difficili da gestire. Un inizio di giornata frustrante per chi dedica tempo e cura alla propria chioma.
Legare i capelli? Sì, ma con intelligenza
Ecco allora che la dottoressa Marini suggerisce un approccio più strategico: legare i capelli durante il sonno, ma farlo con metodo e delicatezza. Non si tratta di costringerli in acconciature rigide o tirate, bensì di offrire loro una protezione naturale contro gli stress notturni.
Per chi ha capelli lisci, la soluzione ideale è una coda bassa o una treccia morbida, realizzata con un elastico delicato, preferibilmente in tessuto o seta, che non lasci segni né spezzi la fibra. Questo tipo di legatura aiuta a tenere insieme le ciocche e a limitare i movimenti eccessivi, mantenendo l’ordine e la lucentezza.
Chi invece ha una chioma riccia o mossa, spesso più vulnerabile al crespo e alla rottura, dovrebbe optare per una legatura alta, magari con un elastico avvolto delicatamente o con l’aiuto di forcine leggere. L’obiettivo è sollevare i capelli dal cuscino e lasciarli “appoggiati” su se stessi, evitando attriti e pressioni.
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Il segreto? Prevenzione silenziosa e cura quotidiana
Dormire con i capelli legati non è solo una questione estetica, ma un gesto di cura quotidiana, capace di influire nel lungo termine sulla salute e la bellezza della nostra chioma. Un’azione semplice, quasi invisibile, ma che può fare la differenza tra capelli stanchi e capelli vitali.
Inoltre, è bene ricordare che durante la notte il cuoio capelluto continua a traspirare e a rigenerarsi. Proteggere le lunghezze non significa soffocare le radici: si tratta piuttosto di agevolare il naturale equilibrio fisiologico della capigliatura.