La “metodologia PLS” propone che gli studenti, nelle attività di orientamento e di autovalutazione, e gli insegnanti, in quelle di formazione, non si limitino alla partecipazione passiva alle attività proposte ma svolgano un ruolo attivo. Lo strumento per il raggiungimento di questo obiettivo è costituito dal laboratorio. La definizione di laboratorio, ancor prima che riferita a uno spazio fisico dotato di particolari attrezzature, riguarda una metodologia di apprendimento che fa avvicinare gli studenti da protagonisti alle discipline scientifiche con un approccio sperimentale. La progettazione e la realizzazione congiunta, da parte di docenti della Scuola e dell’Università, delle attività laboratoriali costituisce l’elemento che caratterizza il PLS e che promuove lo sviluppo e il rafforzamento delle relazioni fra sistema scolastico e sistema universitario. Queste attività, insieme a quelle realizzate nell’ambito della didattica universitaria dei primi anni, mediante l’introduzione di strumenti e metodologie didattiche innovative e le attività di formazione e sostegno all’azione dei tutor universitari, fanno sì che il PLS accompagni l’intero percorso di uno studente delle Scuole secondarie che voglia affrontare con successo studi universitari in ambito scientifico.

Con questa chiave di lettura vanno considerate le attività PLS realizzate presso tutte le sedi universitarie, sviluppate secondo le Linee Guida PLS nell’ambito delle sei azioni:

AZIONE 1 – Orientamento alle immatricolazioni, favorendo l’equilibrio di genere
AZIONE 2 – Riduzione dei tassi di abbandono
AZIONE 3 – Formazione, supporto e monitoraggio delle attività dei tutor
AZIONE 4 – Laboratori per l’insegnamento delle scienze di base
AZIONE 5 – Attività didattiche di autovalutazione
AZIONE 6 – Formazione insegnanti

In questo portale è disponibile una raccolta delle esperienze didattiche realizzate nelle diverse discipline all’interno del PLS: