Cosa significa se fai sempre lo stesso sogno secondo la psicologia

La psicologia spiega cosa significa se facciamo sempre lo stesso sogno ogni notte: ci sono diverse motivazioni.

C’è qualcosa di profondamente inquietante ma affascinante nel fare sempre lo stesso sogno. Un’immagine che ritorna, una scena che si ripete con ostinazione, notte dopo notte. Non si tratta di semplice coincidenza né di banale capriccio della mente. Dopo aver visto cosa significa sognare sempre la stessa persona, è il momento di dedicarci alla ripetizione della stessa scena ogni notte. La psicologia, soprattutto quella di matrice psicoanalitica, ha da tempo intuito che i sogni ricorrenti non sono casuali, ma veicolano messaggi importanti da parte dell’inconscio. Secondo gli studi in ambito psicodinamico, questi sogni mettono in luce contenuti emotivi irrisolti, paure latenti o questioni esistenziali che premono per essere riconosciute e affrontate. Non è raro che un sogno ricorrente insista su scelte difficili da compiere, trasformazioni imminenti o conflitti interni che la mente cosciente, nella frenesia della quotidianità, preferisce evitare.

Uno studio citato dal sito Psicoterapia Funzionale ha contribuito a fare chiarezza sul profilo psicologico di chi sperimenta frequentemente questo fenomeno. È emerso che coloro che sognano ricorrentemente riportano punteggi significativamente più alti in nevroticismo, ansia, depressione e somatizzazione. Inoltre, vivono più spesso eventi stressanti e presentano una minore capacità di coping, ossia una minore abilità nell’affrontare lo stress e i disagi emotivi. In questo senso, i sogni ricorrenti non sono solo uno specchio dell’attivazione emotiva ma diventano anche un termometro del benessere psicologico. Se si presentano con frequenza, potrebbero indicare un momento critico o un passaggio esistenziale particolarmente carico di significato.

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Cosa significa se sogni sempre la stessa cosa secondo la psicologia.

Il punto di vista clinico: l’analisi della psicologa

La psicologa Giulia De Carlo, nel suo articolo pubblicato nel 2024, offre una lettura attuale e precisa di questo fenomeno. Secondo la sua analisi, i sogni ricorrenti riflettono una condizione di stress emotivo persistente e sono spesso associati a periodi di disagio psicologico, segnati da ansia elevata e umore depresso nella vita diurna. De Carlo sottolinea inoltre che questi sogni funzionano come valvole di sfogo dell’inconscio, strumenti attraverso i quali il nostro io profondo cerca di rielaborare eventi o emozioni non ancora metabolizzati. Non è raro, infatti, che compaiano in momenti in cui si sperimenta una sensazione di smarrimento, paura della perdita, o quando si affrontano cambiamenti che mettono in discussione la nostra identità.

La presenza insistente di uno stesso sogno non è mai neutra. Anche se il contenuto può sembrare assurdo, privo di logica apparente, in realtà comunica qualcosa che ha radici profonde nella nostra storia emotiva. Spesso si tratta di una parte di noi che chiede ascolto, che tenta di riportare alla luce una verità personale rimossa o ignorata. Il sogno ricorrente diventa una guida simbolica, un’eco notturna di una voce che durante il giorno viene soffocata dal rumore della razionalità. Non va temuto, ma interpretato. Può essere un primo passo verso la consapevolezza, l’inizio di un percorso di elaborazione o anche lo stimolo per iniziare una terapia psicologica, laddove il sogno stesso segnali un disagio non più contenibile.

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