Per molte persone la Primavera è sinonimo di allergie, ma quali sono quelle più comuni e fastidiose?
Le allergie primaverili sono una reazione del sistema immunitario a sostanze normalmente innocue, conosciute come allergeni. Questi allergeni, che possono includere polline, muffe e acari della polvere, scatenano una risposta immunitaria che causa sintomi fastidiosi, come starnuti, prurito e congestione nasale. In primavera, la situazione si complica ulteriormente a causa dell’aumento della pollinazione che avviene con il risveglio della natura. Gli esperti segnalano che in Italia, durante questo periodo, le allergie rappresentano un fenomeno diffuso e spesso debilitante.
"Le allergie primaverili possono influire significativamente sulla qualità della vita dei bambini, causando sintomi respiratori e cutanei che, se non trattati, possono peggiorare" afferma il professor Alessandro Giovanni Fiocchi, responsabile di allergologia del Bambino Gesù.
Il meccanismo alla base delle allergie coinvolge il sistema immunitario, che identifica erroneamente gli allergeni come minacce. Questa risposta porta alla produzione di immunoglobulina E (IgE), che a sua volta stimola l rilascio di sostanze chimiche, come l'istamina, responsabili dei sintomi allergici. I cambiamenti climatici e le condizioni ambientali, quali la temperatura e l'umidità, giocano un ruolo cruciale nel potenziare la diffusione di polline e altri allergeni nell'aria durante la primavera. Tale interazione provoca un aumento significativo delle allergie in questo periodo dell’anno.
Cosa dicono gli esperti
Statistiche recenti mostrano che una percentuale crescente della popolazione italiana soffre di allergie primaverili, con un'incidenza che si avvicina al 30% tra adulti e bambini. Questa tendenza è allarmante e richiede attenzione, poiché non solo impatta la qualità della vita delle persone, ma pone anche un peso significativo sul sistema sanitario. Comprendere le allergie più diffuse in primavera è dunque essenziale per adottare misure preventive e terapeutiche adeguate, garantendo una stagione primaverile più serena per chi ne soffre.
Federica Rivolta, referente del Centro di riferimento per la diagnosi e la terapia delle malattie allergologiche sostiene che "il nostro sistema immunitario è di fatto un 'esercito' concepito per difenderci dalle aggressioni esterne di virus, batteri e funghi. Ma se è poco impegnato in questa difesa tende ad alterarsi e a produrre anticorpi verso sostanze normalmente innocue, come ad esempio i pollini. Ed ecco che si scatenano le allergie".
Un recente studio condotto tra marzo e maggio 2023 ha coinvolto un campione di 1.000 partecipanti, distribuiti equamente tra diverse fasce di età e aree geografiche, per assicurare una rappresentatività valida. Gli studiosi hanno utilizzato un approccio quantitativo, somministrando questionari standardizzati per raccogliere dati su sintomi, frequenza di episodi allergici e strategie di gestione delle allergie. Inoltre, sono state effettuate analisi di laboratorio per misurare i livelli di pollini e altri allergeni presenti nell'aria.
I risultati hanno dimostrato che oltre il 40% dei partecipanti ha segnalato sintomi moderati-severi durante la stagione primaverile, con una correlazione diretta tra i livelli di pollini e l'intensità dei sintomi. Le categorie più colpite sono state i giovani adulti e le persone di mezza età, che hanno riportato una diminuzione della produttività lavorativa e un impatto negativo sul benessere psicologico. I dati suggeriscono che l'allergia primaverile non solo influisce sulle prestazioni quotidiane, ma anche sulle relazioni sociali, portando a una maggiore solitudine tra chi soffre di questi disturbi.

Allergie più comuni in Primavera
Gli allergeni più diffusi in Primavera sono essenzialmente legati ai pollini di alberi, erbe e fiori. I principali responsabili delle reazioni allergiche sono il polline di betulla, delle graminacee e quello di ambrosia, la quale fiorisce in tarda primavera e all'inizio dell'estate.
Il polline di betulla è uno dei primi allergeni a comparire nel corso della stagione primaverile, entrando in circolazione all'incirca tra marzo e maggio. È particolarmente diffuso nelle regioni settentrionali, dove gli alberi di betulla crescono in abbondanza. Questi pollini possono causare sintomi di rinite allergica, come starnuti, prurito agli occhi e congestione nasale.
D'altra parte, il polline delle graminacee è uno dei più comuni allergeni durante la primavera, con un picco che di solito si verifica tra aprile e giugno. Questa tipologia di polline si diffonde ampiamente grazie alla sua leggerezza, ed è maggiormente presente nelle aree rurali e nei prati. I sintomi associati a questo tipo di pollini includono tosse, difficoltà respiratorie e arrossamento oculare.
Infine, anche se l'ambrosia fiorisce più avanti nella stagione, è un allergene significativo per molte persone. Il suo polline raggiunge picchi di concentrazione da luglio a settembre, ma è importante tenere presente i soggetti sensibili che potrebbero accusare sintomi già con l'inizio della primavera. Alla luce di quanto sopra, è fondamentale essere consapevoli degli allergeni prevalenti nella propria area geografica e del periodo in cui si manifestano per gestire al meglio le proprie allergie primaverili.