L’azione dei tutor si sviluppa (Art. 3, Art. 4 c.4, DM 1047/2017) su due linee preferenziali. Da una parte quella che prevede un’interazione diretta con gli studenti dei CdS, eventualmente anche su richiesta specifica di questi, per conoscere quali siano i problemi che essi incontrano nello studio, favorendo una discussione sulle difficoltà che si presentano nella comprensione degli argomenti e nell’apprendimento, specialmente nelle materie dei primi anni. Dall’altra i tutor affiancano i docenti in tutte le attività didattiche integrative rispetto alle lezioni frontali (quali esercizi ed esercitazioni numeriche o di altro tipo in aula o al computer in aula informatica, esercitazioni pratiche in laboratorio, attività in campo, visite guidate, ecc.), ma sempre a diretto e stretto contatto con gli studenti.
I tutor sono quindi in prima linea nell’interazione fra docenti e studenti. Essi svolgono una preziosa attività di presenza e di affiancamento agli studenti eventualmente più in difficoltà nell’inserimento universitario, una funzione quindi di contrasto al fenomeno degli abbandoni. Non è comunque da sottovalutare anche la funzione dei tutor di offrire agli studenti le loro conoscenze e competenze aggiuntive, utili per incrementare la capacità di approfondimento e di ripasso, nonché efficaci ai fini della prosecuzione degli studi con maggior successo, sia dal punto di vista dei risultati di valutazione negli esami, sia nell’acquisizione di CFU e della laurea nei tempi previsti, o comunque senza eccessivo ritardo.
Nel contesto del progetto PLS queste funzioni sono ancor più centrali ed esse ovviamente si estendono anche a tutte le attività che vengono svolte con gli studenti delle scuole, con i docenti universitari o con gli insegnanti
delle superiori, sia in ambienti universitari, sia in quelli scolastici, sia sull’esterno e in campo. Tuttavia, per lo svolgimento delle loro funzioni di affiancamento agli studenti, anche per avere il massimo beneficio dalla loro capacità di affrontare le sfide culturali, pratiche e organizzative cui devono far fronte, è necessario che i tutor seguano anche un processo di formazione, attività questa specificatamente prevista in ambito PLS. Di questo tutte le singole sedi dovranno farsi carico adeguatamente. A fronte del proprio lavoro, il tutor si trova a preparare materiale vario per l’uso nelle attività didattiche integrative in senso lato (esercitazioni in aula, in laboratorio, in campo, ecc.), materiale che di norma rimane come brogliaccio, poco noto e comunque non disponibile in seguito, se non addirittura perso. Si deve osservare che, ai sensi del nuovo decreto relativo al PLS (Linee guida, macro-tipologia 3) è necessario (e comunque opportuno) incentivare i tutor a produrre con attenzione questi materiali,
curarne una formattazione adeguata, anche tipografica se del caso, che sia utilizzabile, non solo per gli studenti nel momento dell’attività integrativa, ma anche al fine della pubblicazione nel sito di Ateneo/Dipartimento. Questo infatti, oltre che consentire e garantire una più agevole fruizione da parte degli studenti del materiale stesso, frutto
dell’esperienza dei tutor, avrà anche una importante funzione di avviare un processo di conservazione dei materiali prodotti, mantenere una continuità di azione nel tempo e, ovviamente, procedere ad un miglioramento continuo.
Come in ogni processo che punta alla qualità, anche per l’attività svolta dai tutor è necessario valutare quali siano le modalità più efficaci ed efficienti per il sostegno agli studenti, sia di quelli in difficoltà e in procinto di abbandonare, sia di tutti gli altri, in particolare i più capaci e motivati, per ottenere il massimo nei risultati di apprendimento e nella formazione culturale e professionale come laureati nella classe L-32. E come in ogni processo di Assicurazione della Qualità (AQ), questa valutazione richiede l’attivazione di un’azione di monitoraggio che identifichi le cause dei problemi riscontrati a vari livelli, valuti la/e soluzione/i individuata/e per questi problemi e ne verifichi i risultati finali. Si prevede anche un’azione, estesa a tutte le sedi, di presentazione e diffusione delle attività svolte, nonché dei risultati attesi e consolidati.
Vengono qui passate in rassegna sinteticamente le più frequenti azioni dichiarate dalle sedi su questo punto:
– affiancamento a docenti per esercitazioni: tutte le sedi
– formazione (aula/campo/laboratorio): tutte le sedi
– preparazione esercitazioni e attività pratiche (laboratorio): MI, SS, TO, SI, SA, Calabria
– questionari autovalutazione tutoraggio: MI, PV, Salento, GE, BO, Campania, SS, MI-B, BA, TO, UD, SA, PR, PA, RM, FI, Calabria
– predisposizione materiale di supporto: PV, Salento, BO, Campania, SS, BA, TO, SI, SA, PA, RM, Calabria, TS, FI
– orientamento/accoglienza/monitoraggio matricole: GE, BA, VE, TO, SI, SA, PR, Calabria, VA, AQ, FI, AN
– interazione tutor entranti/uscenti: GE, Campania, MI-B, VA, ME
– formazione psico-pedagogica, formazione orizzontale, metodologica: BO, MI-B, CA, TS, ME
– analisi e modellazione dati: VE
– seminari per scuole superiori: TO
– didattica per competenze: MORE
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1. Orientamento alle iscrizioni, favorendo l’equilibrio di genere;
2. Riduzione dei tassi di abbandono;
3. Formazione, supporto e monitoraggio delle attività dei tutor;
4. Laboratorio per l’insegnamento delle scienze di base;
5. Attività didattiche di autovalutazione;
6. Formazione insegnanti.