Scrivi il numero "8" così? Potresti essere una persona più paziente della media, secondo la grafologia

Quante volte scriviamo un semplice numero senza pensarci troppo? Il gesto è meccanico, veloce, quotidiano. Eppure, secondo la grafologia, la forma dell’"8" nasconde tratti precisi della personalità.

In particolare, il modo in cui si scrive questo numero può svelare quanto siamo pazienti, equilibrati e riflessivi. Non tutti lo tracciamo allo stesso modo. C’è chi parte dall’alto e disegna due cerchi sovrapposti, chi lo scrive con un unico gesto fluido a forma di otto rovesciato, chi ancora lo costruisce quasi geometricamente. Secondo alcuni grafologi, queste differenze non sono affatto casuali. Riflettono il modo in cui elaboriamo la realtà e gestiamo le emozioni. Scrivere l’"8" in un solo gesto fluido, senza stacchi e senza esitazioni, sembra essere una caratteristica di chi riesce a mantenere la calma anche nelle situazioni più tese. Questa forma indica un buon equilibrio tra ragione ed emotività, ma soprattutto una forte predisposizione alla pazienza. La mano si muove con continuità, senza strappi, senza interruzioni. È un movimento circolare, armonioso, come il modo di affrontare gli imprevisti da parte di chi è più riflessivo della media.

Cosa ci dice davvero la grafologia

La grafologia è lo studio della scrittura con l’obiettivo di analizzare la personalità. Anche se non è una scienza esatta, è uno strumento utilizzato in ambito psicologico, educativo e persino aziendale, per comprendere meglio come una persona pensa, sente e si comporta. Il numero "8" è particolarmente interessante per i grafologi perché è composto da due parti uguali, una sopra e una sotto, unite in modo continuo. Questo simboleggia l’unione tra mente e corpo, tra pensiero e azione. Quando il movimento è fluido e regolare, si parla spesso di una personalità che tende all’equilibrio, che non agisce d’impulso e che sa aspettare il momento giusto prima di prendere decisioni.

Al contrario, un "8" scritto in modo frammentato, con angoli rigidi o discontinuità, può indicare una mente più irrequieta, magari più reattiva ma anche meno stabile. Questo non significa essere negativi o instabili, ma suggerisce una minore tolleranza alle attese e agli ostacoli. L’"8" diventa così un piccolo specchio del nostro mondo interiore.

Osservare la scrittura per capire meglio sé stessi

Può sembrare un dettaglio da poco, ma osservare come scriviamo numeri e lettere può aiutarci a conoscerci meglio. Non si tratta di etichette rigide, né di giudizi definitivi. La grafologia, quando usata con buon senso, ci invita a osservare i nostri gesti quotidiani come segnali di ciò che siamo dentro. Chi disegna un "8" morbido, ampio e chiuso correttamente, potrebbe avere una naturale predisposizione all’ascolto, alla comprensione e alla gestione dei tempi lunghi. Questo tipo di scrittura è spesso legato a chi ha una visione più ampia e meno frettolosa delle cose. In un mondo che corre sempre più veloce, la pazienza è una qualità preziosa, e riconoscerla in noi stessi è già un primo passo per coltivarla.

D’altra parte, se ci accorgiamo che il nostro "8" è affrettato o spigoloso, non è il caso di preoccuparsi. La scrittura cambia nel tempo, proprio come noi. Ogni tratto può raccontare una fase della vita, un momento di stress o un bisogno di cambiamento. Prendere consapevolezza di questi segnali può essere l’occasione per rallentare, riflettere e migliorare qualche aspetto di noi.

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Chi disegna un "8" morbido, ampio e chiuso correttamente, potrebbe avere una naturale predisposizione all’ascolto, alla comprensione e alla gestione dei tempi lunghi.

Osservare la propria scrittura non vuol dire fissarsi su difetti o stranezze. Vuol dire accettare che anche nei gesti più piccoli si nasconde un pezzetto della nostra identità. E magari, scoprendo che disegniamo l’"8" con dolcezza e costanza, possiamo sentirci più fieri della nostra pazienza di quanto pensassimo.

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