Ristoratore e imprenditore parla della sua esperienza: lo stipendio, dice, non è più la priorità dei lavoratori
“I soldi non sono più una motivazione”. Con questa frase, un ristoratore intervistato in diretta nel corso della trasmissione Mediaset Mattino Cinque, ha ben riassunto la situazione occupazionale del nostro paese. O, almeno, un aspetto molto importante e di sicuro nuovo, con il quale stanno facendo i conti moltissimi imprenditori. Disperati, perché non riescono a capire che cosa stia frenando i i lavoratori dall’impegnarsi in un determinato mestiere. I soldi, spiega Adrian, imprenditore di origine rumena, non sono più la priorità dei giovani. Non basta più avere uno stipendio alto, o comunque sufficiente per il sostentamento: la nuova generazione di lavoratori e lavoratrici mette al primo posto priorità diverse dal semplice stipendio.
Innanzitutto, quella del benessere mentale e del tempo libero. Un’urgenza, un bisogno di lavorare su se stessi, e non per gli altri, di non tralasciare la propria serenità. L’esigenza di allontanarsi da un ambiente di lavoro tossico, il bisogno di sentirsi professionalmente realizzati. In quest’ottica, lavorare solo per lavorare e per arrivare a fine mese, non basta più per essere felici.
Fanno bene a capirlo tutti coloro che si danno come unica spiegazione di una crisi occupazionale, che in molti casi sta portando a chiusure forzate di attività, quella davvero troppo semplice e comoda che i giovani di oggi non vogliono più lavorare. Al contrario: vogliono lavorare, ma vogliono farlo secondo le proprie regole, e non più quelle del datore di lavoro, che, spesso, sfrutta l’inesperienza e la giovane età per trarne vantaggi.
Una premessa per introdurre il discorso, davvero molto sensato, di questo imprenditore, ascoltato in diretta su Canale 5 e intervistato dallo studio dal conduttore di Mattino Cinque Francesco Vecchi.
Ristoratore non trova camerieri: lo chef è andato via anche se guadagnava molto bene
A sostegno della sua conclusione, quella, cioè, che al giorno d’oggi per chi lavora “i soldi non sono più una motivazione”, l’imprenditore non ha problemi a parlare dello stipendio che dava allo chef che si è da poco licenziato. “Ho perso a luglio lo chef che prendeva 4.000 euro netti al mese. Non voleva lavorare più nel weekend e la sera, e si è licenziato. Non si può fare niente: i soldi non sono più una motivazione. Questo paese è povero, ma la gente non vuole fare niente per migliorare la propria situazione”, dice Adrien.
Condannabile o meno, quella dello chef che ha scelto di lasciare un lavoro molto remunerativo, è una scelta di carattere assolutamente personale. Che nessuno di noi può giudicare, dal momento che non conosce le esigenze intime e le urgenze che lo hanno portato a cambiare strada.