Negozi e ristoranti, Massimiliano Dona ci mette in guardia contro una pratica a cui siamo esposti e a cui inconsapevolmente rispondiamo. La priorità è proteggere sempre i nostri dati sensibili
Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ci fa notare, tramite la segnalazione di un utente, una pratica di frequente utilizzata nel commercio, a cui, però, dovremmo fare attenzione. Quella, cioè, di affidare i nostro dati sensibili a negozi e ristoranti che ce le chiedono, anche solo per la prenotazione di un tavolo. Numero di telefono, indirizzo, email: tutte informazioni che ci vengono richieste in maniera un po’ gratuita, ma che faremmo meglio a non divulgare con troppa facilità.
Ristoranti, la richiesta scorretta di alcuni esercenti
La domanda in questione ricevuta da Dona è la seguente: “Oggi andando a pranzo a un sushi a Roma, gli esercenti hanno preteso che ci fosse una prenotazione online (da fare anche istantaneamente, sul momento), dove avrei dovuto inserire mail e numero di telefono. Non le pare una pratica scorretta per ‘estorcere’ dati privati e sensibili?“, chiede l’utente all’esperto di tutela dei consumatori.
La risposta di Dona è positiva: sì, è una pratica potenzialmente illegittima. Nello specifico, il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori risponde: “Esatto, è successo anche a me in una grande catena di sushi: loro giustificano questa richiesta per evitare che qualcuno “faccia il vento”, cioè che se ne vada senza pagare. Però sul lato privacy ho seri dubbi che sia corretto, anche perché non ti danno informazioni su questa pratica.
Dati sensibili: la prudenza non è mai troppa
Nell’era digitale, la protezione dei dati personali è diventata una priorità assoluta. Ogni giorno, le nostre vite si intrecciano con la tecnologia attraverso l’uso di smartphone, computer e piattaforme online. Tuttavia, spesso sottovalutiamo quanto facilmente i nostri dati sensibili possano finire nelle mani sbagliate. Una leggerezza come utilizzare la stessa password per più account o condividerla con persone poco fidate può esporci a rischi considerevoli. Ma quali sono le migliori pratiche per proteggere i nostri dati?
Innanzitutto, è fondamentale creare password complesse, lunghe almeno 12 caratteri e composte da numeri, lettere maiuscole, minuscole e simboli speciali. Evitare di usare informazioni facilmente deducibili, come la data di nascita o il nome del proprio animale domestico, è altrettanto importante. Un altro consiglio utile è l’attivazione dell’autenticazione a due fattori (2FA), che aggiunge un ulteriore livello di sicurezza. Anche se un malintenzionato dovesse riuscire a scoprire la nostra password, senza il secondo livello di verifica non riuscirebbe ad accedere al nostro account.
Proteggere i dati sensibili significa anche prestare attenzione a dove li condividiamo. Evitiamo di inviare informazioni personali tramite email o piattaforme non crittografate e preferiamo servizi che offrono un elevato standard di sicurezza. Inoltre, è consigliabile aggiornare costantemente i software e i sistemi operativi dei propri dispositivi per prevenire vulnerabilità sfruttabili da malware e hacker.