Non solo finocchio: la pianta da avere in casa contro il gonfiore, buonissima per insaporire carni, zuppe e legumi

L’alloro è una pianta indispensabile per chi ama cucinare e cerca soluzioni naturali per arricchire il proprio stile di vita. Con poche cure, può diventare una presenza preziosa in cucina e in casa

L’alloro, conosciuto scientificamente come Laurus nobilis, è una pianta aromatica di grande valore in cucina. Il suo utilizzo risale a tempi antichi, quando veniva considerato simbolo di gloria e saggezza. Oggi, però, è apprezzato soprattutto per il suo aroma inconfondibile, che arricchisce moltissime preparazioni culinarie, e per la facilità con cui può essere coltivato, anche in piccoli spazi.
Le foglie di alloro sono tra gli aromi più versatili in cucina. Il loro sapore delicatamente speziato si abbina perfettamente a una vasta gamma di piatti. Una delle applicazioni più comuni è nell’insaporire brodi, minestre e zuppe. Aggiungere una o due foglie durante la cottura permette di ottenere un gusto più profondo e armonioso.

L’alloro è un ingrediente chiave nella preparazione poi di stufati, arrosti e carni brasate. Le sue proprietà aromatiche si esaltano con le cotture lunghe, rilasciando oli essenziali che donano ai piatti una nota erbacea e leggermente balsamica. È spesso utilizzato anche nella preparazione di legumi, come fagioli e lenticchie, per ridurre il senso di pesantezza che questi alimenti possono talvolta causare.
In ambito conserviero, questa pianta trova poi impiego nella preparazione di sottaceti e conserve, contribuendo non solo al sapore, ma anche alla loro conservazione grazie alle sue leggere proprietà antimicrobiche. Non manca poi nel bouquet garni, il mazzetto di erbe aromatiche legato e immerso in salse e fondi di cottura.

Benefici e usi non culinari

Oltre all’uso gastronomico, l’alloro è noto per i suoi benefici per la salute. Viene spesso impiegato sotto forma di infusi per favorire la digestione, alleviare il gonfiore addominale e combattere piccoli disturbi gastrointestinali. La tisana di alloro, preparata con foglie fresche o essiccate, è considerata un rimedio naturale per raffreddori e influenze, grazie alle sue proprietà espettoranti.

In passato, le foglie di alloro venivano anche bruciate in casa per purificare l’ambiente e allontanare gli insetti. Questa tradizione, che persiste in alcune culture, dimostra come la pianta sia apprezzata anche per scopi pratici oltre che culinari.

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Come curare la pianta di alloro

L’alloro è una pianta rustica e resistente, che si adatta facilmente a diverse condizioni climatiche. È possibile coltivarlo sia in vaso che in piena terra, rendendolo una scelta ideale per giardini, terrazzi o balconi.
Per garantire una crescita sana, l’alloro richiede un’esposizione in pieno sole o, al massimo, in mezz’ombra. Sebbene tolleri bene periodi di siccità, un’irrigazione regolare durante la stagione calda è fondamentale, soprattutto per le piante giovani o in vaso. È importante evitare ristagni d’acqua, che possono causare marciume radicale.

La potatura è un aspetto importante della cura dell’alloro. Questa operazione non solo mantiene la pianta compatta e ordinata, ma favorisce anche la produzione di nuove foglie aromatiche. La potatura dovrebbe essere effettuata in primavera o alla fine dell’estate, eliminando rami secchi o malformati.

Essicazione e conservazione

Le foglie di alloro possono essere raccolte in qualsiasi momento dell’anno, ma quelle più aromatiche sono spesso le più giovani. Dopo la raccolta, possono essere utilizzate fresche o essiccate. Per essiccare le foglie, è sufficiente disporle in un luogo asciutto e ventilato, al riparo dalla luce diretta del sole. Una volta essiccate, le foglie vanno conservate in un contenitore ermetico, mantenendo così intatti il loro aroma e le proprietà benefiche.

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