Nella serata di ieri, 7 gennaio, è andata in onda la prima puntata della fiction Rai sulla vita di Giacomo Leopardi, ma il pubblico non ha gravito alcune cose, tra cui un ‘difetto evidente’: ecco di cosa si tratta.
Giacomo Leopardi è stato uno dei più importanti poeti italiani, capace di esplorare a fondo l’essenza dell’esistenza e la complessità della condizione umana attraverso le sue opere. Uomo di cultura, pensatore profondo e spirito indomito, Leopardi non esitò a difendere con determinazione i propri ideali. spesso si è messo anche in contrapposizione con i poteri politici e religiosi della sua epoca. La miniserie televisiva “Leopardi – Il poeta dell’Infinito” , trasmessa martedì 7 e stasera mercoledì 8 gennaio in prima serata su Rai 1, offre uno sguardo diverso. Non solo sull’animo poetico del grande letterato, ma anche sulla sua vicenda personale e sul contesto storico in cui visse. Attraverso questa produzione, possiamo scoprire un Leopardi non solo malinconico e incline al pessimismo, ma anche un uomo energico e appassionato, sempre alla ricerca di un senso di felicità.
La serie, diretta da Sergio Rubini e realizzata grazie alla collaborazione di Rai Fiction, si sviluppa in due serate evento e racconta la vita di questo poeta straordinario, indipendente e contrario a qualsiasi forma di compromesso. Leopardi, infatti, osò sfidare persino le istituzioni ecclesiastiche e i protagonisti della nascente nazione italiana. A interpretare il poeta è Leonardo Maltese, affiancato da Cristiano Caccamo nel ruolo di Antonio Ranieri, suo amico leale. Nel cast figurano anche Giusy Buscemi, Valentina Cervi, Fausto Russo Alesi, Alessandro Preziosi e Alessio Boni. Qualcosa, però, non è stata affatto gradita dal pubblico, scopriamo di cosa si tratta e soprattutto perché.
Giacomo Leopardi, stroncatura dal pubblico Rai: cosa non è proprio piaciuto
La trama si apre a Napoli nel 1837, anno della morte di Leopardi. Antonio Ranieri, il suo più caro amico, tenta di convincere Don Carmine a concedere una sepoltura dignitosa al poeta. Durante questo processo, riviviamo le tappe fondamentali della vita di Giacomo. Dalla sua infanzia, segnata dall’intelligenza precoce e da una natura ribelle, alla giovinezza trascorsa sotto il rigido controllo del padre Monaldo. Grazie allo zio Carlo Antici, Leopardi si trasferisce a Roma, dove rifiuta il percorso ecclesiastico per inseguire il sogno di libertà e amore, trovandosi però a confrontarsi con una società frivola e superficiale. Da qui inizieranno le vicende che segneranno la sua esistenza: l’amore non corrisposto per Fanny, il suo impegno politico intransigente, gli scambi epistolari con i maggiori intellettuali dell’epoca e la pubblicazione delle sue prime opere.
La vita di Leopardi, seppur segnata da difficoltà e tormenti, è una testimonianza di come la scrittura possa sublimare le emozioni, lasciando un’eredità eterna capace di toccare i cuori anche a distanza di secoli. Il pubblico, però, ha rilasciato dei commenti sui social e, anche se non sono mancate frasi di elogio per l’attore protagonista, così come per il padre interpretato da Alessio Boni, molti hanno segnato un ‘difetto evidente’. In tanti, infatti, hanno notato un audio troppo basso quando gli attori recitavano e un volume troppo alto per quanto riguarda le musiche. Questo avrebbe impedito alla maggior parte del pubblico di ascoltare bene le voci dei protagonisti. “Pessimo audio”, scrive qualcuno. Altri, invece hanno sottolineato: “Avrebbero dovuto doppiare tutto, non solo i dialoghi in francese”, o ancora: “Dialoghi incomprensibili”.