Nella serata di ieri, sabato 22 febbraio, è andata in onda la semifinale di Ora o Mai Più, ma c’è qualcosa che non convince del tutto: lo show Rai, infatti, ha un difetto ben evidente e anche il pubblico continua a notarlo.
Ora o Mai Più, il celebre programma musicale di Rai 1 condotto da Marco Liorni, è tornato sul piccolo schermo con la sua consueta formula di gara tra cantanti che hanno conosciuto la popolarità in passato e ora cercano di rilanciare la propria carriera. Tuttavia, questa edizione si è contraddistinta per un cambiamento significativo nel regolamento proprio in occasione della semifinale e della finale, suscitando non poche polemiche tra pubblico e fan.
Le prime cinque puntate del programma sono andate in onda rigorosamente in diretta, garantendo al pubblico la possibilità di esprimere il proprio voto attraverso i social. In questo modo si è alimentato quel clima di partecipazione e imprevedibilità che da sempre caratterizza i talent show. Tuttavia, le ultime due puntate, ovvero la semifinale e la finale, sono state registrate prima della messa in onda. I cantanti in gara quest’edizione sono Anonimo Italiano, Antonella Bucci, Loredana Errore, Carlotta, Matteo Amantia, Pierdavide Carone, Pago e Valerio Scanu.
Ora o Mai Più, l’unico difetto dello show Rai: oltre la cancellazione della diretta
Secondo le prime indiscrezioni, la decisione sarebbe stata presa dalla Rai per contenere i costi di produzione. Considerazioni troppo elevati in rapporto agli ascolti, avrebbero optato per un ribasso. Questa scelta, però, non sembra aver premiato. Se da un lato la registrazione anticipata consente di abbattere le spese, dall’altro ha generato malcontento tra i telespettatori, privati della possibilità di influenzare l’esito della gara attraverso i voti sui social. A pesare ulteriormente è il sospetto che la presenza in studio di fan club o parenti dei concorrenti possa condizionare il voto del pubblico presente, rendendo la competizione meno trasparente e alimentando le polemiche.
Se le modifiche al regolamento hanno sollevato critiche, la vera questione spinosa che aleggia su Ora o Mai Più riguarda l’efficacia del programma nel rilanciare davvero la carriera degli artisti partecipanti. È indubbio che la trasmissione offre ai concorrenti una notevole visibilità televisiva: salire sul palco di Rai 1 in prima serata permette di ritornare sotto i riflettori e di riconquistare, almeno in parte, l’affetto del pubblico. Tuttavia, questo slancio mediatico sembra fermarsi al termine del programma. Il vincitore, infatti, non ottiene alcun contratto discografico o opportunità concreta per proseguire il proprio percorso artistico. Una mancanza che, agli occhi di molti, svuota la gara del suo senso più profondo.
A complicare ulteriormente la situazione è la questione dei coach. Alcuni dei giudici, che hanno il compito di guidare i cantanti nella loro esibizione e nella scelta dei brani, sono considerati dal pubblico “troppo retrò”. Non solo, anche non sempre in linea con le esigenze del mercato musicale attuale. In molti hanno sollevato dubbi anche sugli abbinamenti tra coach e concorrenti, ritenendo che alcune scelte non valorizzano appieno il potenziale dei partecipanti. Un aspetto che, anziché favorire il rilancio degli artisti, rischia di penalizzarli ulteriormente.
Il rilancio dei cantanti: tanta visibilità, ma nessuna vera opportunità
Ora o Mai Più continua a essere un appuntamento musicale atteso e apprezzato da una fetta di pubblico. Non si può negare che questa edizione abbia lasciato l’amaro in bocca a molti. La decisione di registrare semifinale e finale, con l’eliminazione dei voti sociali, ha ridotto l’interattività del programma. Inoltre, la mancanza di opportunità concrete per i concorrenti ne ha messo in discussione l’utilità. Se lo scopo è davvero quello di offrire una seconda possibilità agli artisti, forse sarà necessario ripensare a fondo la formula del programma per tornare a entusiasmare il pubblico. In questo modo si può anche garantire ai partecipanti un rilancio che sia degno di questo nome. Non solo, gli artisti in gara hanno la necessità di cantare i propri singoli e spesso anche da soli (non sempre accompagnati dai cosiddetti coach). Solo così potranno mostrare veramente se stessi.