Cosa significa toccarsi il mento mentre si pensa, secondo la psicologia

La psicologia ha individuato che cosa significa toccarsi il mento mentre si pensa, anche durante una conversazione: ecco tutto quello che c’è da sapere al riguardo. 

Ti sei mai chiesto perché, quando sei immerso nei tuoi pensieri, ti ritrovi a toccarti il mento? Questo gesto, apparentemente casuale, è molto più di un’abitudine e rivela aspetti interessanti della nostra mente. Secondo recenti studi scientifici, toccarsi il mento ha implicazioni che vanno dalla regolazione emotiva alla protezione subconscia. Tra l’altro, anche toccarsi i capelli durante una conversazione ha un significato dal punto di vista psicologico. 

Cosa significa toccarsi il mento mentre si pensa: la risposta della psicologia

Uno studio pubblicato su Nature nel giugno 2024, “Refraining from spontaneous face touch is linked to personality traits”, ha analizzato i tocchi spontanei del viso. I ricercatori hanno osservato significativi cambiamenti neurofisiologici nei tre secondi precedenti e successivi a questi gesti. Ciò suggerisce che toccarsi il viso, e in particolare il mento, non sia solo un’azione riflessa, ma un meccanismo per gestire emozioni e pensieri complessi.

toccare mento
Toccarsi il mento mentre si parla

Secondo Bill Acheson dell’Università di Pittsburgh, il tocco del mento può anche avere un significato protettivo. Quando ci sentiamo vulnerabili, portare la mano al mento potrebbe rappresentare un gesto inconscio di difesa, come a “proteggere” simbolicamente la gola, una zona sensibile del nostro corpo. Questo movimento fornisce una sensazione di sicurezza, soprattutto in situazioni di stress o incertezza. Toccare il mento mentre si pensa non è solo un comportamento istintivo, ma un’azione che risponde a diverse necessità:

  • Regolazione emotiva: aiuta a calmarsi e a gestire lo stress
  • Protezione simbolica: fornisce un senso di sicurezza in momenti di vulnerabilità
  • Indicatore di attenzione: segnala che siamo profondamente concentrati
  • Stimolo cognitivo: supporta la memoria e la rielaborazione delle informazioni

Differenze tra uomini e donne

Le modalità con cui uomini e donne si toccano il mento variano. Gli uomini tendono a sostenere il mento tra l’indice piegato e il pollice, specialmente quando ascoltano attentamente o sono immersi in una riflessione profonda. Le donne, invece, toccano il mento meno frequentemente e preferiscono farlo con la mano aperta. Queste differenze potrebbero derivare da vari fattori culturali, sociali e biologici.

Uno studio del 2019 pubblicato su PLOS ONE, “Contact durations and point of touch of spontaneous facial self-touches”, ha esaminato i tocchi spontanei durante compiti di memoria. I risultati mostrano che, oltre alla frequenza, la durata e il punto di contatto sono strettamente legati alle esigenze cognitive. In altre parole, toccarsi il mento potrebbe facilitare la concentrazione e aiutare a elaborare meglio le informazioni.

Un altro aspetto curioso emerge da uno studio dell’ottobre 2024, “Number of Facial Hair Corresponds to Frequency of Spontaneous Facial Self-Touches”. È stato osservato che le aree del viso con una maggiore densità di peli vellus (i peli sottili e corti) vengono toccate più spesso. Questo perché tali zone, riccamente innervate, forniscono un feedback sensoriale che potrebbe stimolare ulteriormente la riflessione.

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