Se usi questi argomenti in una conversazione, hai un’intelligenza emotiva inferiore alla media

La psicologia si occupa di spiegare alcuni tra i comportamenti umani: secondo alcuni studi, se usi questi argomenti in una conversazione, potresti avere un’intelligenza, prevalentemente emotiva, inferiore alla media.

Ti è mai capitato di chiederti quanto le tue conversazioni rivelino di te? Spesso ci concentriamo su cosa dire, ma raramente riflettiamo sul come e sul perché delle nostre parole. Eppure, proprio gli argomenti che scegliamo possono dire molto sul nostro livello di intelligenza emotiva. Vuoi sapere quali temi sarebbe meglio evitare per non apparire insensibili o poco empatici? Basta capire quali argomenti si sceglie di trattare, di solito, in una conversazione.

Se tratti questi argomenti in una conversazione, hai l’intelligenza emotiva inferiore alla media

Peter Salovey e John Mayer, due importanti studiosi, hanno sviluppato uno dei primi modelli di intelligenza emotiva nel 1990, poi evoluto nel modello a quattro rami. Daniel Goleman, invece, ha popolarizzato il concetto di intelligenza emotiva nel 1995. Infine, Konstantin Vasily Petrides ha proposto la distinzione tra intelligenza emotiva di tratto e di abilità. Ma cosa si intende per intelligenza emotiva? Semplicemente il grado di sensibilità e di empatia che una persona ha nei confronti dell’altro. Se qualcuno tratta di questi argomenti durante una conversazione, potrebbe essere effettivamente poco empatico.

1. Parlare sempre male degli altri. Sfogarsi di tanto in tanto è umano, ma lamentarsi costantemente delle persone attorno a noi è un campanello d’allarme. Criticare in continuazione denota scarsa empatia e incapacità di mettersi nei panni altrui. Non solo: crea un’atmosfera negativa che allontana le persone. La prossima volta che senti il bisogno di lamentarti, prova a spostare il focus su come risolvere la situazione anziché puntare il dito.

2. Monopolizzare le conversazioni. Hai presente quella persona che, a ogni scambio di battute, trova il modo di riportare tutto a sé? Parlare solo di se stessi, senza lasciare spazio agli altri, è un segnale evidente di bassa intelligenza emotiva. Comunicare significa anche saper ascoltare. Se ti accorgi di dominare la conversazione, fermati un attimo e chiedi all’altro: “E tu, come la pensi?”. Potresti rimanere sorpreso da ciò che scoprirai.

empatia
Momento di empatia in una conversazione

3. Condividere troppo i propri problemi. Aprirsi è importante, ma c’è un limite sottile tra confidarsi e riversare continuamente le proprie preoccupazioni sugli altri. Chi scarica senza filtri i suoi problemi rischia di mettere a disagio l’interlocutore e di apparire egocentrico. È fondamentale riconoscere il momento e il contesto giusto per condividere i propri pesi emotivi.

4. Offrire consigli non richiesti. Quante volte, ascoltando qualcuno, ci viene spontaneo dire: “Dovresti fare così…”? Sebbene le intenzioni possano essere buone, dare suggerimenti senza essere stati interpellati può risultare invadente. Spesso le persone cercano semplicemente un orecchio amico, non una soluzione immediata. Imparare ad ascoltare senza intervenire è un dono prezioso.

5. Evitare argomenti delicati. Fuggire dalle conversazioni scomode non è sempre la scelta migliore. Affrontare temi complessi dimostra maturità e capacità di gestire le emozioni, anche quando le parole diventano difficili. Evitare costantemente queste discussioni, invece, può indicare un’incapacità di confrontarsi con emozioni profonde, proprie e altrui.

6. Mostrare disinteresse verso gli altri. Chi non ama sentirsi ascoltato e considerato? Ignorare sistematicamente ciò che gli altri condividono, o non fare mai domande sulle loro vite, può far percepire freddezza e distacco. L’empatia nasce anche da piccoli gesti: chiedere “Come stai?” o “Come è andata la tua giornata?” può fare la differenza.

7. Minimizzare i sentimenti altrui. Frasi come “Dai, non è niente” o “Non dovresti sentirti così” rischiano di sminuire le emozioni di chi ci parla. Anche se si pensa di incoraggiare, si ottiene l’effetto opposto: far sentire l’altro incompreso. L’intelligenza emotiva si manifesta proprio nel riconoscere e validare ciò che l’altro prova, anche quando non condividiamo pienamente quelle sensazioni.

Tutti, prima o poi, incappiamo in uno di questi comportamenti. L’intelligenza emotiva, però, è come un muscolo: si può allenare. Inizia osservando le tue conversazioni quotidiane e chiediti: “Sto ascoltando davvero? Sto rispettando i sentimenti dell’altro?” Ogni piccolo cambiamento può migliorare non solo i tuoi rapporti personali e professionali, ma anche il modo in cui ti percepisci. Alla fine, comunicare bene significa connettersi meglio.

Lascia un commento