5 segnali di una persona che sta soffrendo dentro e inconsciamente chiede aiuto, secondo la psicologia

Dietro un sorriso o una battuta può nascondersi un dolore profondo che spesso passa inosservato.

Molte persone che soffrono interiormente faticano a esprimere il loro disagio a parole, ma il corpo e il comportamento inviano messaggi che, se riconosciuti, possono fare la differenza. Diversi studi psicologici hanno esaminato questi segnali sottili. Prestare attenzione a tali indicatori è fondamentale per offrire supporto a chi, pur non chiedendolo apertamente, sta lanciando un grido silenzioso d’aiuto. Uno dei primi segnali è rappresentato dai cambiamenti comportamentali. Secondo gli esperti del Dartmouth-Hitchcock Medical Center, variazioni improvvise nella personalità, tendenza all’isolamento e trascuratezza dell’igiene personale indicano spesso una sofferenza emotiva latente. Chi era solitamente socievole potrebbe iniziare a evitare incontri, chi era sempre curato potrebbe smettere di prendersi cura di sé. Questi cambiamenti, se persistenti, non devono essere sottovalutati. Il corpo può diventare il portavoce di ciò che la mente non riesce a dire. Il dottor Massimo Franco, psicoterapeuta, spiega che manifestazioni somatiche come insonnia, tensione muscolare e affaticamento costante possono essere segnali di un sovraccarico emotivo. Spesso le persone che vivono un dolore interiore avvertono dolori fisici senza cause mediche apparenti. È il modo in cui il corpo cerca di comunicare un malessere emotivo profondo.

Segnali emotivi e cognitivi da non ignorare

Anche la disregolazione emotiva può rivelare un disagio nascosto. La dottoressa Lucinda Bassett, esperta di ansia e stress, sottolinea come oscillazioni emotive improvvise, eccessiva preoccupazione e cambiamenti nell’appetito siano segnali da tenere in considerazione. Chi soffre interiormente può passare rapidamente dalla tristezza alla rabbia o sembrare insolitamente apatico. Questi cambiamenti emotivi sono spesso richieste implicite di aiuto. La confusione mentale e le difficoltà di concentrazione sono altre spie importanti. Il dottor Massimo Franco evidenzia che chi è emotivamente sovraccarico può avere problemi di memoria a breve termine e sentirsi disorientato. Azioni semplici come seguire una conversazione o portare a termine attività quotidiane diventano complicate. Questo stato mentale può essere tanto invalidante quanto invisibile agli occhi esterni. Infine, la presenza di comportamenti disfunzionali è un segnale che merita attenzione. La dottoressa Paola Cozzolino, psicologa, ha identificato atteggiamenti come l’evitamento, l’aggressività immotivata, la difficoltà a gestire gli impulsi e il calo del tono dell’umore come indicatori di sofferenza psicologica. Questi comportamenti, se ripetuti, possono essere modi inconsci per attirare l’attenzione e chiedere aiuto.

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L’evitamento e autoisolarsi sono indicatori di un forte disagio interiore.

Riconoscere questi segnali non significa sostituirsi a un professionista, ma rappresenta un passo importante per avvicinarsi a chi sta soffrendo. Spesso, anche un semplice “Come stai davvero?” può aprire una porta al dialogo e fare sentire l’altro meno solo. Gli studi citati sottolineano che essere presenti e ascoltare senza giudizio può offrire sollievo a chi fatica a trovare le parole per esprimere il proprio dolore. Non sempre le richieste di aiuto sono esplicite, ma imparare a leggere i segnali silenziosi può cambiare la vita di qualcuno.

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