Prima di consumare un pasto, è abitudine di molte persone odorare posate e bicchieri. C’è una spiegazione psicologica nascosta dietro, scopriamo insieme i dettagli e le curiosità.
Sono molteplici le abitudini che si intervallano durante il consumo di un pasto. Ti è mai capitato di odorare posate, bicchieri o piatti prima di iniziare a mangiare? Se lo fai spesso, potresti appartenere a una categoria ben precisa di persone. Secondo la psicologia, questa abitudine può rivelare aspetti profondi della personalità e del rapporto con il cibo.
Molti lo fanno per istinto, senza nemmeno pensarci. Altri, invece, lo considerano un vero e proprio rituale. Ma cosa c’è dietro questo gesto? Scoprire gli aspetti psicologici legati a questo tipo di abitudine è molto importante per poter approfondire dinamiche e conoscersi in modo più accurato. Spesso non si tratta solo di un’abitudine meccanica ma di un vero e proprio comportamento che manifesta parte della propria personalità.
Perché odoriamo posate e bicchieri prima di consumare un pasto? La risposta dalla psicologia
Annusare le posate prima di mangiare potrebbe essere un meccanismo di autodifesa. Il nostro cervello vuole assicurarsi che ciò che ingeriamo sia sicuro. Questa reazione affonda le radici nel passato, quando l’uomo primitivo si affidava all’olfatto per evitare cibi avariati o tossici. Uno studio pubblicato sul Journal of Experimental Psychology (Herz, 2001) ha confermato che l’olfatto è il senso più efficace per attivare memorie emotive legate al cibo. Chi ha avuto esperienze negative con alimenti contaminati o con odori sgradevoli tende a sviluppare una maggiore sensibilità nel controllare ciò che mangia. Ma questa abitudine può anche avere una componente psicologica più profonda. Per alcune persone, annusare posate e bicchieri è un gesto legato al bisogno di controllo. Chi ha un’alta sensibilità agli odori tende a essere più cauto con ciò che mangia. Questa tendenza è spesso presente in chi soffre di ansia. Un altro aspetto riguarda invece chi ha avuto esperienze spiacevoli con il cibo. Tra gli esempi da poter fare, intossicazioni o allergie.
Dopo una brutta esperienza è abitudine comune, quella di tutelarsi e capire di cosa si tratta nello specifico, prima di immergersi in modo totalizzante nel suo interno. Questo concetto generale può tranquillamente collegarsi con il momento in cui ci sediamo a tavola per poter gustare un piatto appetitoso. Secondo uno studio del Journal of Personality and Social Psychology (Rozin et al., 1998), esiste una relazione tra ansia alimentare e ipersensibilità agli odori. Le persone più ansiose tendono a sviluppare rituali legati al cibo. Un esempio lampante è proprio quello di controllare l’odore delle stoviglie prima di mangiare. Le nostre abitudini a tavola non sono solo questione di gusto, ma anche di psicologia. Il modo in cui ci rapportiamo al cibo è influenzato dall’educazione, dall’ambiente e dalle esperienze passate. Chi è cresciuto in una famiglia attenta alla pulizia potrebbe aver sviluppato una sensibilità maggiore alla sanificazione degli oggetti a contatto con il cibo. Allo stesso modo, chi ha avuto esperienze negative con il cibo fuori casa potrebbe essere più portato a controllare posate e bicchieri prima di mangiare.