Ogni giorno prendiamo centinaia di decisioni, dalle più banali alle più complesse.
Ma siamo davvero noi a scegliere? La ricerca psicologica suggerisce che gran parte delle nostre azioni siano guidate da automatismi, processi mentali che si attivano senza che ce ne rendiamo conto. Questo mette in discussione la nostra percezione del libero arbitrio e solleva interrogativi profondi sulla natura delle nostre scelte. Il premio Nobel Daniel Kahneman, insieme ad Amos Tversky, ha identificato due sistemi di pensiero. Il Sistema 1 è veloce, intuitivo e automatico, mentre il Sistema 2 è più lento, riflessivo e consapevole. Molte delle nostre decisioni quotidiane vengono prese dal Sistema 1, basandosi su euristiche e bias cognitivi. In altre parole, gran parte delle nostre scelte avviene in modo istintivo, senza un vero controllo razionale. Anche le neuroscienze offrono spunti interessanti. Il neuroscienziato Benjamin Libet ha condotto esperimenti che suggeriscono che il cervello prepara un’azione prima che ne siamo consapevoli. Attraverso studi di neuroimaging, ha scoperto che un segnale cerebrale si attiva frazioni di secondo prima che una persona sia cosciente della sua decisione. Questo ha portato a ipotizzare che il libero arbitrio sia più un’illusione che una realtà.
Il subconscio guida le nostre azioni
Bruce Lipton, biologo e autore di numerose ricerche sul comportamento umano, sostiene che il 95% delle nostre azioni quotidiane sia guidato dal subconscio. Ciò significa che molte delle cose che facciamo sono frutto di schemi mentali appresi nel tempo, piuttosto che di decisioni consapevoli. Dall’abitudine di controllare il telefono appena svegli alla scelta di una determinata strada per andare al lavoro, tutto questo avviene in maniera automatica, senza una vera riflessione. Anche il comportamento sociale è fortemente influenzato da automatismi. Il professor Mark Hamer dell’University College London ha dimostrato come anche semplici attività, come camminare o sorridere, possano diventare automatiche e influenzare il nostro stato d’animo e la nostra salute. Questo spiega perché adottare posture rilassate o sorridere possa migliorare il benessere, anche se in un primo momento non ne percepiamo gli effetti.
Esistono però strategie per prendere il controllo degli automatismi mentali. Jon Kabat-Zinn, ideatore del programma di Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR), ha dimostrato che praticare la consapevolezza può interrompere schemi automatici e permetterci di fare scelte più deliberate. La mindfulness ci aiuta a riconoscere quando stiamo agendo per abitudine e a riportare l’attenzione sul momento presente. Se gran parte delle nostre azioni sono automatiche, possiamo ancora parlare di libero arbitrio? La risposta non è semplice. Gli automatismi sono essenziali per la nostra sopravvivenza, ma essere più consapevoli del loro ruolo può aiutarci a migliorare la qualità delle nostre decisioni. Forse non possiamo controllare tutto, ma possiamo imparare a riconoscere e gestire meglio i meccanismi che influenzano il nostro comportamento.