Che cosa significa non avere i social, secondo la psicologia: ecco cosa c’è da sapere in merito ad alcune scelte di vita. Molti, infatti, tendono a non avere voglia di condividere parti della propria vita con gli altri, ma perché?
Nel mondo iperconnesso di oggi, dove i social network dominano la comunicazione e l’intrattenimento, la decisione di non utilizzarli può apparire insolita. Tuttavia, secondo la psicologia, questa scelta ha importanti implicazioni sia positive che negative. Alcuni individui decidono consapevolmente di evitare le piattaforme social per migliorare il proprio benessere mentale, mentre altri possono trovarsi a dover affrontare nuove sfide, come il rischio di isolamento.
Cosa vuol dire non volere stare sui social: cosa dice la psicologia
Uno dei motivi principali per cui alcune persone decidono di non avere account sui social network è la ricerca della serenità mentale. Clay Drinko, docente e collaboratore di Psychology Today, spiega che il meccanismo dei social media si basa su un sistema di ricompensa variabile, che rende impossibile prevedere se un post avrà successo o meno. Questo alimenta ansia e dipendenza, generando stress negli utenti. Le notifiche, i like e i commenti attivano il sistema dopaminergico del cervello, lo stesso che regola i meccanismi della gratificazione e della dipendenza.
Questo ciclo di aspettative e ricompense intermittenti può portare a una forma di ansia sociale e alla paura di non essere abbastanza accettati o visibili nella comunità online. Diversi studi dimostrano che prendersi pause dai social media riduce significativamente i livelli di stress, eliminando la necessità di confrontarsi costantemente con gli altri, di gestire notizie negative e di mantenere un’immagine idealizzata di sé. L’assenza di queste piattaforme consente di avere maggiore controllo sul proprio tempo e sulle proprie emozioni, favorendo una sensazione di calma e benessere.
Il rischio di isolamento sociale e come evitarlo
Nonostante i benefici legati alla riduzione dello stress, l’assenza dai social media può avere anche effetti negativi, soprattutto per chi li utilizzava come principale mezzo di comunicazione e interazione sociale. Lo studio Astinenza dall’uso dei social media, benessere soggettivo, stress e solitudine condotto da Fioravanti nel 2019 ha evidenziato che chi abbandona queste piattaforme può sperimentare un aumento della solitudine e una diminuzione della soddisfazione personale. Per molte persone, i social network rappresentano un importante canale di connessione con amici, colleghi e comunità di riferimento.
Abbandonare queste piattaforme senza alternative valide può tradursi in un senso di isolamento e nella difficoltà di mantenere rapporti sociali. Tuttavia, l’impatto di questa scelta varia a seconda delle motivazioni personali: chi si allontana dai social con l’obiettivo di migliorare le relazioni nella vita reale e investire in interazioni dirette può mitigare questi effetti negativi. Uno dei vantaggi più evidenti del non utilizzare i social media è il recupero del tempo. Si stima che, in media, una persona passi più di due ore al giorno su queste piattaforme, equivalenti a circa un mese intero all’anno. Liberarsi da questa abitudine consente di investire tempo in attività più produttive o appaganti, come:
- Apprendere nuove competenze o dedicarsi a hobby creativi
- Fare esercizio fisico o trascorrere più tempo all’aria aperta
- Rafforzare i legami con la famiglia e gli amici attraverso incontri reali
- Dedicarsi alla lettura, alla meditazione o ad altre forme di introspezione
Naturalmente bisogna evitare l’isolamento sociale ed è per questo che, bisogna stare attenti. Per esempio, se una persona sta valutando di lasciare i social network, ma teme di sentirsi disconnessa dal mondo, ci sono alcune strategie per minimizzare l’isolamento. La prima cosa da fare è quella di rafforzare le connessioni reali. Organizzare incontri di persona, fare chiamate o inviare messaggi può aiutare a mantenere i rapporti sociali attivi. Anche trovare valide alternative per trascorrere il tempo, come una lettura o guardare un film, può aiutare in tal senso a ritrovare se stessi senza l’uso di altri dispositivi.