I 5 rimpianti delle persone anziane giunte (quasi) alla fine della vita: parola di una psicologa

Un’ esperta ha individuato quali sono i 5 rimpianti delle persone anziane che sono giunte quasi alla fine della loro vita: ecco a che cosa penserebbe la maggior parte delle persone poco prima della fine.

Quando ci si avvicina alla fine della vita, molte persone ripensano alle proprie scelte e ai momenti cruciali del passato. È un processo naturale, che porta a valutare se si sia vissuto in modo autentico e appagante. Secondo uno studio condotto dall’Università Nazionale Autonoma del Messico (UNAM), esistono cinque rimpianti predominanti tra coloro che si trovano negli ultimi anni della loro esistenza.

I 5 rimpianti delle persone anziane alla fine della vita: la spiegazione di un’esperta

Susana Ruiz Ramírez, esperta della Facoltà di Medicina dell’UNAM, sottolinea che questi rimpianti emergono con più forza nella vecchiaia, quando la consapevolezza del tempo limitato porta a un’introspezione più profonda. Tuttavia, queste riflessioni non devono necessariamente essere motivo di sofferenza: riconoscerle in anticipo può aiutare a vivere con maggiore consapevolezza già nel presente.

1. Non aver seguito i propri sogni e aspirazioni. Uno dei rimpianti più comuni è non aver inseguito i propri veri sogni. Molte persone, per necessità economiche, pressioni sociali o paura del fallimento, hanno scelto strade più sicure, rinunciando alle proprie passioni. Solo in tarda età si rendono conto di quanto avrebbero desiderato osare di più. La Ramírez suggerisce di fare un bilancio della propria vita e distinguere tra sogni ancora realizzabili e quelli che, per motivi oggettivi, non lo sono più. Tuttavia, anche quando un sogno non può essere raggiunto nella sua forma originaria, è spesso possibile trovare modi alternativi per viverlo, anche in misura ridotta. Ad esempio, se non si è potuto diventare musicisti professionisti, si può comunque coltivare la passione per la musica suonando in un gruppo amatoriale o insegnando ai più giovani.

2. Aver dedicato troppo tempo al lavoro a scapito della vita personale. L’eccesso di lavoro è un altro rimpianto frequente. Molti anziani si rendono conto di aver passato gran parte della loro vita inseguendo il successo professionale, trascurando la famiglia, le amicizie e il tempo libero. Questo porta a chiedersi se ne sia davvero valsa la pena. L’equilibrio tra lavoro e vita privata è essenziale per evitare questo rimpianto. Invece di aspettare la pensione per godersi il tempo libero, è importante creare fin da subito uno spazio per le relazioni e le passioni personali. Dedicare del tempo ai propri cari e alle attività gratificanti può rendere il percorso lavorativo meno gravoso e la vecchiaia più serena.

persona anziana che riflette
Persona anziana che riflette

3. Non aver espresso i propri sentimenti. Molte persone si pentono di non aver detto “ti voglio bene” abbastanza spesso o di non aver espresso i propri sentimenti per paura del giudizio o per mancanza di abitudine. Ruiz Ramírez evidenzia che le generazioni cresciute nel dopoguerra sono state spesso educate a reprimere le emozioni, considerandole segno di debolezza. Tuttavia, la scienza ha dimostrato che esprimere apertamente i propri sentimenti, positivi o negativi, porta a relazioni più autentiche e a una maggiore serenità interiore. Allenarsi alla comunicazione emotiva fin da giovani aiuta a ridurre il rischio di rimpianti in età avanzata. Dire a una persona cara quanto sia importante per noi, risolvere conflitti in sospeso e condividere le proprie emozioni sono passi fondamentali per vivere con meno rimpianti.

4. Aver trascurato le amicizie. Con il passare degli anni, molte persone si rendono conto di aver perso il contatto con amici di lunga data. La vita frenetica, il lavoro e gli impegni familiari spesso portano a mettere in secondo piano le relazioni sociali, fino a quando, nella vecchiaia, si sente il peso della solitudine. L’amicizia è un elemento chiave per il benessere emotivo e mentale. Coltivare le relazioni, anche con piccoli gesti come una telefonata o un incontro periodico, può fare la differenza. Se alcune amicizie si sono allontanate, è utile riflettere se sia possibile ristabilire il legame o se sia più salutare accettare la loro fine e creare nuovi legami.

5. Non essere stati felici. Infine, molte persone arrivano alla vecchiaia con la sensazione di non essere mai state realmente felici. Spesso, la felicità è stata rimandata a un futuro che non è mai arrivato: “Sarò felice quando avrò una casa”, “quando avrò successo”, “quando andrò in pensione”. La psicologa Ruiz Ramírez sottolinea che la felicità non è uno stato permanente, ma una somma di momenti di gioia e soddisfazione. Accettare la propria vita, con i suoi alti e bassi, e concentrarsi su ciò che si ha piuttosto che su ciò che manca, è fondamentale per vivere con maggiore serenità.

Come affrontare i rimpianti?

Avere rimpianti è naturale, ma ciò che conta è come li affrontiamo. Ci sono alcuni consigli pratici per ridurre il peso del passato e vivere con più pienezza la propria vita. La prima cosa da fare è cercare di risolvere i conflitti. Chiarire situazioni in sospeso e chiedere scusa quando necessario. Coltivare la pace attraverso la meditazione, la spiritualità o semplici momenti di riflessione e infine è anche fondamentale comprendere che non tutto si può cambiare e fare pace con le proprie scelte. Del resto, stando al parere dell’esperta, la maggior parte dei rimpianti riguardano la sfera privata e le proprie sensazioni ed emozioni. Sono queste, infatti, le cose alle quali bisognerebbe prestare più attenzione.

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