Perché tendiamo a fare questi gesti involontari quando mentiamo? La psicologia rivela quali sono

Mentire non è un processo semplice.

Richiede uno sforzo cognitivo maggiore rispetto a dire la verità e spesso il nostro corpo lo tradisce con gesti involontari. La scienza ha dimostrato che, anche quando cerchiamo di controllarci, alcune espressioni e movimenti sfuggono al nostro controllo e possono rivelare l’inganno. Paul Ekman e Wallace Friesen, nel loro celebre studio sulle microespressioni facciali, hanno dimostrato che le emozioni trattenute possono manifestarsi per una frazione di secondo sul volto, tradendo chi mente. Questo fenomeno è noto come “leakage” non verbale: il corpo rilascia segnali che sfuggono al controllo cosciente, come un breve irrigidimento del viso o un rapido movimento degli occhi. Questi segnali rivelano stati emotivi contrastanti con ciò che viene detto. Secondo lo psicologo Aldert Vrij, la menzogna comporta un elevato carico cognitivo, poiché il bugiardo deve elaborare una storia coerente e monitorare il proprio comportamento per evitare di essere scoperto. Questo sforzo si traduce spesso in una riduzione dei movimenti del corpo: meno gesti con le mani e una postura più rigida rispetto a chi dice la verità.

I gesti più comuni quando mentiamo

Alcuni gesti sono considerati indicatori tipici della menzogna. La ricerca di Bella DePaulo ha evidenziato che le persone tendono a toccare il naso o coprire la bocca mentre mentono. Questi movimenti, seppur sottili, possono indicare un disagio inconscio nel pronunciare una falsità. Un altro comportamento spesso osservato è la dilatazione delle pupille. Secondo Ira Heilveil, questo fenomeno è un segnale affidabile della menzogna, poiché riflette l’aumento dello sforzo cognitivo. Il bugiardo, concentrato nel sostenere la propria storia, mostra cambiamenti nella frequenza del battito delle palpebre e nella tonicità della voce. Anche il linguaggio del corpo incoerente può essere un segnale di disonestà. Mitch Jackson ha sottolineato che movimenti come spallucce o un leggero allontanamento del busto dall’interlocutore possono rivelare un contrasto tra le parole e le reali intenzioni. Quando qualcuno dice “non ho nulla da nascondere” mentre si ritrae leggermente, il suo corpo potrebbe raccontare una storia diversa.

Menzogna ed emozioni: il volto dice più delle parole

Ekman ha approfondito il tema delle microespressioni, dimostrando che, anche quando una persona cerca di controllarsi, il viso può mostrare per pochi millisecondi emozioni reali, come paura o ansia. Questi segnali sono difficili da nascondere e spesso emergono nei momenti di tensione. Un aspetto interessante è il sorriso falso, studiato da Porter e Ten Brinke. Secondo i loro esperimenti, i bugiardi tendono a sorridere in modo meno naturale, con una minore attivazione dei muscoli intorno agli occhi. Questo rende il sorriso meno autentico e più “forzato”.

Tuttavia, è importante sottolineare che nessun gesto singolo è una prova assoluta di menzogna. Il comportamento umano è complesso e le espressioni variano in base a molteplici fattori. Per individuare una bugia, è essenziale valutare il contesto, il comportamento generale e la coerenza della comunicazione.

Mentire
La dilatazione delle pupille è uno dei possibili segnali che qualcuno stia mentendo.

Osservare i segnali non verbali può essere utile per riconoscere possibili inganni, ma la capacità di distinguere la verità dalla menzogna richiede esperienza e attenzione ai dettagli. Il nostro corpo comunica più di quanto pensiamo, spesso anche contro la nostra volontà.

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