Molte persone sono abituate a scegliere sempre le stesse mete per la propria vacanza. Cosa si nasconde dietro a questo comportamento? La spiegazione scientifica illumina.
Prenotare un viaggio regala emozioni forti. C’è chi passa mesi a cercare la meta perfetta, chi sogna avventure esotiche e chi immagina il relax su una spiaggia dorata. Viaggiare è sinonimo di scoperta, novità, esperienze indimenticabili. Eppure, molte persone tendono a scegliere sempre gli stessi luoghi. Perché? Se l’idea di esplorare il mondo ci affascina, cosa ci spinge a tornare negli stessi posti, negli stessi hotel, nelle stesse città? Questa abitudine si scontra con la voglia di esplorare e tuffarsi in avventure indimenticabili.
La psicologia del viaggio rivela un fenomeno interessante: il desiderio di esplorazione convive con la necessità di sicurezza. La nostra mente ama l’ignoto, ma allo stesso tempo lo teme. Quando troviamo una meta che ci ha fatto sentire bene, torniamo per rivivere quella sensazione di benessere e sicurezza. Questo comportamento si chiama “fidelizzazione emotiva”. La nostra memoria collega quel luogo a esperienze positive, e il cervello ci spinge a replicarle.
Perché scegliamo sempre le stesse mete per le vacanze: c’è una spiegazione semplice
Uno studio della Cornell University ha dimostrato che il viaggio genera felicità, in particolare grazie all’anticipazione dell’esperienza. Tuttavia, il processo decisionale legato alla scelta della destinazione può creare stress a causa dei molti fattori da considerare, come costi, distanza, logistica e sicurezza. Lo studio del 2014 della Cornell University ha messo in luce come la sola attesa di un viaggio possa accrescere in modo significativo il benessere emotivo. Questo effetto risulta persino più forte rispetto all’attesa di un acquisto materiale. Immaginare e pianificare l’esperienza futura alimenta l’ottimismo e genera una sensazione di gioia. D’altra parte, la scelta della destinazione può trasformarsi in una fonte di stress, poiché richiede di valutare numerosi fattori, tra cui spese, distanza, dettagli organizzativi e sicurezza. La mole di informazioni da analizzare può rendere il processo decisionale più complesso e meno gratificante. Il concetto di “zona di comfort” si applica anche ai viaggi. Il cervello umano tende a prediligere ciò che già conosce per evitare rischi e fatiche cognitive. La routine rassicura, mentre il nuovo, per quanto eccitante, richiede energia.
Questo spiega perché molte persone, pur avendo la possibilità di visitare luoghi diversi, preferiscono tornare negli stessi posti. Chi torna ogni anno nella stessa località spesso racconta di sentirsi a casa. Conosce le strade, i negozi, le persone. Sa già dove trovare il miglior caffè o il tramonto perfetto. Questa familiarità crea una sensazione di appartenenza, che a sua volta aumenta il piacere del viaggio. Inoltre, ci sono due fattori importanti da considerare, la nostalgia e la paura del cambiamento. Ma come fare per superare quest’ultima e sperimentare posti nuovi? Variare senza stravolgere: Se ami una meta in particolare, prova a esplorare zone limitrofe o sperimentare attività diverse. Alternare viaggi noti e nuovi: Alterna un viaggio in un luogo familiare con uno in una destinazione completamente nuova. Affidarsi a chi conosce la destinazione: Visitare un nuovo posto con amici che ci sono già stati può ridurre l’ansia legata all’ignoto. Sfruttare la tecnologia: Guardare video, leggere blog e recensioni può aiutare a familiarizzare con una nuova destinazione prima ancora di partire.