Come mai più soldi hai, più li spendi? Ecco la risposta della psicologia e come evitare questo comportamento

Aumentare il proprio reddito non sempre porta a una maggiore stabilità finanziaria.

Spesso accade il contrario: più soldi si guadagnano, più si tende a spenderli. Questo fenomeno ha basi psicologiche profonde e coinvolge il nostro rapporto con il budget personale e la percezione della ricchezza. Le persone con un budget più ampio prendono decisioni d’acquisto più rapide e si concedono più spese superflue. Avere più denaro a disposizione riduce il tempo di riflessione prima di un acquisto, favorendo spese impulsive e non sempre necessarie.

La percezione della ricchezza e il desiderio di spendere

Molti associano la ricchezza alla capacità di spendere senza preoccupazioni. Uno studio di Joe Gladstone e Hal Hershfield ha rivelato che circa un terzo delle persone crede che il livello di spesa sia un indicatore diretto di benessere economico. Questo porta a una spirale in cui, all’aumentare del reddito, cresce anche la voglia di dimostrare il proprio status attraverso acquisti sempre più costosi (che è anche una delle caratteristiche dell’effetto Diderot). Anche la frequenza con cui riceviamo il denaro influisce sulle nostre abitudini. La ricerca di Wendy De La Rosa e Stephanie M. Tully ha dimostrato che chi riceve lo stipendio più spesso tende a spendere di più. L’illusione di avere denaro disponibile con maggiore frequenza porta a un aumento delle spese, spesso senza considerare i reali limiti del proprio bilancio.

Il ruolo della dopamina nello shopping

Comprare qualcosa di nuovo genera piacere. La ricerca di Kuhnen e Knutson ha mostrato che il processo di acquisto attiva il rilascio di dopamina, lo stesso neurotrasmettitore legato alla gratificazione immediata. Questa sensazione di piacere può trasformare lo shopping in un’abitudine difficile da controllare. Più si ha accesso a risorse economiche, più si tende a cercare questa gratificazione, rendendo il risparmio una sfida. I bias cognitivi giocano un ruolo importante nelle decisioni di spesa. L’effetto di ancoraggio porta a valutare il prezzo di un prodotto in base a un riferimento precedente, spingendoci a considerare conveniente una spesa anche quando non lo è. La fallacia del costo sommerso ci induce a continuare a spendere per qualcosa solo perché abbiamo già investito denaro in esso, anche quando sarebbe più saggio fermarsi.

Come evitare di cadere in questa dinamica?

Per interrompere il circolo vizioso della spesa crescente, è fondamentale adottare strategie consapevoli. Creare un budget realistico e rispettarlo aiuta a mantenere il controllo sulle proprie finanze. Invece di focalizzarsi solo sul reddito disponibile, è utile considerare il risparmio come una priorità, destinando una parte fissa delle entrate a investimenti o fondi di emergenza.

Un altro approccio efficace è limitare la gratificazione immediata. Posticipare un acquisto e riflettere sulla sua reale utilità riduce il rischio di spese impulsive. La psicologia dimostra che il semplice atto di aspettare qualche giorno prima di comprare qualcosa può abbassare il desiderio di possederlo.

Soldi
L’illusione di avere denaro disponibile con maggiore frequenza porta a un aumento delle spese, spesso senza considerare i reali limiti del proprio bilancio.

Più denaro non significa necessariamente maggiore sicurezza finanziaria, soprattutto se aumenta anche la propensione a spendere. Studi come quelli di Gladstone, Hershfield e Kuhnen dimostrano che il legame tra reddito e spesa è influenzato da percezioni errate, abitudini emotive e bias cognitivi. La chiave per evitare questa trappola è prendere consapevolezza delle proprie abitudini di spesa, adottare strategie per gestire meglio il denaro e trovare gratificazione in attività che non comportino necessariamente un acquisto. Un rapporto più equilibrato con il denaro non solo aiuta a risparmiare, ma riduce anche lo stress legato alla gestione delle proprie finanze.

Lascia un commento