C’è un’età ben precisa in cui una persona è davvero felice e appagata della propria vita e di ciò che ha realizzato. Ecco la spiegazione che mette in luce tutte le curiosità su questa tematica.
La ricerca della felicità è un viaggio che accompagna l’essere umano lungo tutto l’arco della vita. Ma esiste un momento specifico in cui possiamo considerarci davvero felici e appagati? Recenti studi scientifici hanno cercato di rispondere a questa affascinante domanda, rivelando risultati sorprendenti. A 70 anni, molte delle preoccupazioni legate alla carriera e alle ambizioni materiali si attenuano. Le persone hanno più tempo da dedicare a se stesse e ai propri cari. Inoltre, la consapevolezza di aver superato le sfide più impegnative della vita contribuisce a una maggiore serenità. Questo senso di realizzazione e la riduzione delle ansie quotidiane favoriscono uno stato d’animo positivo e appagato.
Durante la crescita sono tanti i dubbi e gli interrogativi con cui dover fare i conti. L’adolescenza è un momento in cui tanti si chiedono chi diventeranno da grandi e quali ambizioni saranno realizzate. La voglia di costruirsi un futuro e la paura di non riuscire al meglio, alimenta tensioni e preoccupazioni. Una volta formati, arrivati all’età adulta, ci si sente finalmente appagati e realizzati. A 70 anni molte persone sono pronte a fare bilanci e considerazioni sulla propria vita. Non è detto che arrivati a quest’età non ci sia ancora da imparare. Di sicuro però la serenità raggiunta è stabile e soddisfacente.
A 70 anni si è davvero felici: ecco per quale motivo si vive questa sensazione
Uno studio condotto da un team di ricercatori tedeschi e svizzeri ha analizzato le risposte di oltre 460.000 individui provenienti da diversi Paesi e culture. L’obiettivo era individuare come la soddisfazione personale e gli stati emotivi cambiano nel corso della vita. I risultati hanno mostrato che la felicità non è uniforme nel tempo, ma segue un andamento a curve. In particolare, la soddisfazione per la vita tende a diminuire tra i 9 e i 16 anni, un periodo spesso caratterizzato dalle turbolenze dell’adolescenza. Successivamente, cresce progressivamente fino a raggiungere il suo apice intorno ai 70 anni. Dopo questa età, si osserva un lieve declino fino ai 96 anni, l’età massima considerata nello studio. Questo andamento suggerisce che la felicità aumenta con l’età adulta, raggiungendo il suo culmine nella terza età. Ma cosa rende i settantenni così felici?
Diversi elementi contribuiscono al nostro senso di felicità. Tra i principali fattori positivi emergono: gli eventi familiari, l’appagamento affettivo, la stabilità lavorativa e la maggiore disponibilità economica. D’altro canto non mancano le cause principali di infelicità, tra cui i problemi di salute, gli eventi negativi della famiglia e l’instabilità lavorativa o perdita del lavoro. È importante sottolineare che la felicità è un concetto soggettivo e varia da persona a persona. Sebbene gli studi offrano una panoramica generale, ogni individuo vive la propria esperienza di felicità in modo unico. Le relazioni personali, le esperienze vissute e la percezione individuale giocano un ruolo fondamentale nel determinare il nostro stato di benessere. Ogni persona vive emozioni e stati d’animo differenti. A prescindere da questo però, ogni persona ha il diritto di costruirsi la propria felicità, con basi solide e durature.