Bridgerton e l’amore ideale: la psicologia spiega perché ci fa battere il cuore

Bridgerton e le sue storie d’amore appassionanti, fa sognare milioni di persone. Ecco la spiegazione psicologica che mette in luce motivi e curiosità su questo coinvolgimento.

Il fascino irresistibile di Bridgerton non accenna a diminuire. Con tre stagioni all’attivo e storie d’amore che incantano milioni di spettatori, la serie targata Netflix continua a farci sognare. Ma cosa rende queste storie così magnetiche? Perché il romanticismo in stile ottocentesco ci coinvolge tanto, nonostante i tempi siano cambiati? Dietro il successo di Bridgerton c’è un ingrediente segreto: l’illusione dell’amore perfetto. Un sentimento che, tra balli sfarzosi e sguardi intensi, si sviluppa in un contesto fatto di regole, proibizioni e passioni trattenute. La psicologia dell’amore ci aiuta a capire perché queste dinamiche ci affascinano così tanto.

Dalla prima stagione i fan si sono letteralmente incollati allo schermo. Prima Daphne e Simon, poi Kate e Anthony e successivamente Penelope e Colin. Siamo in trepidazione per l’uscita della quarta stagione, che vedrà come protagonista Benedict e Sophie. Tutto ciò che spicca in questa serie, è l’amore in grado di andare oltre ogni ostacolo. I protagonisti sono pronti a tutto, pur di lottare per la persona amata e vivere felici, il sentimento che riempie le loro vite. Ma entriamo nel dettaglio di ogni storia e approfondiamo insieme, dinamiche e curiosità.

Perché l’amore raccontato in Bridgerton fa sognare i fan: le motivazioni

La prima stagione ha mostrato l’amore travolgente tra Daphne Bridgerton e Simon Basset, il duca di Hastings. Lei, educata a essere la perfetta debuttante, cerca un matrimonio vantaggioso. Lui, segnato da un’infanzia difficile, rifiuta l’idea di sposarsi. Il loro amore nasce come un gioco, una finta relazione per ingannare la società. Ma ben presto, la passione e i sentimenti diventano reali. Dal punto di vista psicologico, la loro storia incarna l’archetipo dell’amore travagliato. Il “voglio ma non posso”, l’attrazione ostacolata dalle barriere interiori, crea una tensione irresistibile. Questo genere di dinamica attiva in noi il cosiddetto effetto Romeo e Giulietta: più un amore è ostacolato, più ci sembra intenso e romantico. Nella seconda stagione, il visconte Anthony Bridgerton si scontra con Kate Sharma. Lui è deciso a trovare una moglie “adeguata”, ma senza lasciarsi coinvolgere sentimentalmente. Kate, dal canto suo, lo considera arrogante e per nulla adatto alla sorella minore, Edwina. Tra i due si instaura un rapporto di sfida, fatto di sguardi ardenti e battibecchi taglienti, fino a quando l’attrazione diventa impossibile da ignorare.

Bridgerton e la psicologia dell'amore
Bridgerton e la psicologia dell’amore

La loro relazione ricalca il modello dell’attrazione da opposizione. Il desiderio cresce nella lotta tra orgoglio e sentimento, generando quella tensione emotiva che tanto affascina. In psicologia, questo fenomeno è chiamato effetto contrasto emotivo: le emozioni forti vissute in un contesto di sfida amplificano l’intensità del legame amoroso. La terza stagione si concentra sulla storia di Penelope Featherington e Colin Bridgerton. Penelope, da sempre innamorata di Colin, ha sofferto a lungo per la sua indifferenza. Solo quando lui inizia a vederla sotto una nuova luce, il loro rapporto cambia. Questa storia incarna il tema dell’amore non corrisposto che trova il suo lieto fine. La psicologia ci insegna che il desiderio represso e l’attesa prolungata aumentano il valore percepito di un amore. Quando finalmente l’oggetto del desiderio ricambia i sentimenti, la soddisfazione emotiva è amplificata. Ecco perché questo tipo di narrazione emoziona così tanto.

Come l’amore raccontato in Bridgerton influenza i sentimenti delle persone: lo  Studio di Abubakar et al.

Uno studio condotto da Abubakar et al. nel 2020 ha analizzato l’impatto dei film romantici sulla percezione dell’amore e delle relazioni. La ricerca ha approfondito il modo in cui questi film contribuiscono alla creazione di aspettative poco realistiche tra i giovani adulti, influenzandone il comportamento relazionale. Tra i principali risultati, l’effetto sul comportamento nelle relazioni: La visione di film romantici attraverso piattaforme digitali ha un’influenza significativa sulla concezione delle relazioni amorose. Lo studio evidenzia che questi contenuti tendono a promuovere un’idea idealizzata dell’amore, portando i giovani a confrontare le loro esperienze reali con scenari spesso irraggiungibili. Creazione di aspettative irrealistiche: L’esposizione ripetuta a film romantici alimenta una visione idealizzata delle relazioni, aumentando il rischio di insoddisfazione a causa del divario tra la realtà e gli standard rappresentati nei film. Impatto psicologico: Questo meccanismo può avere conseguenze sulla salute mentale e sulla qualità delle relazioni, poiché le persone potrebbero tentare di ricreare modelli relazionali poco realistici, generando frustrazione e delusione.

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