Per quale motivo molte persone non si sentono mai ascoltate durante una conversazione? La spiegazione psicologica fa luce su questo interrogativo, ecco i motivi principali.
Ti è mai capitato di parlare con qualcuno, magari in un gruppo di amici o durante una riunione, e avere la netta sensazione che nessuno ti stia davvero ascoltando? Come se le tue parole rimbalzassero contro un muro invisibile. Se succede spesso, non è solo una questione di impressione. Questo comportamento spinge molte persone a vivere momenti di tensione e grande difficoltà. Riuscire a sentirsi parte di un gruppo e integrati al massimo, è di sicuro gratificante ma soprattutto, rassicurante. Quando si esprime la propria opinione in pubblico, è stimolante osservare che, tutti gli altri, ti ascoltano con attenzione.
Sentirsi ignorati o messi da parte durante una conversazione è però più comune di quanto si pensi. Ma cosa si nasconde dietro questa sensazione? E soprattutto: si può fare qualcosa per cambiarla? Quando si avverte una problematica, è di sicuro importante comunicare ed esprimere tutto ciò che rende complicata la socializzazione e la voglia di sviluppare empatia con gli altri. Chi non si sente ascoltato spesso prova spesso un misto di emozioni difficili da spiegare. Frustrazione, disconnessione, ma anche vergogna. Non è solo il fastidio di essere interrotti o ignorati. È la sensazione di essere invisibili, irrilevanti. Una ferita silenziosa, ma profonda.
Per quale motivo alcune persone non si sentono mai ascoltate? Ecco perché
Secondo gli psicologi, questa percezione può generare una reazione simile a quella del rifiuto sociale. Il cervello interpreta la mancanza di ascolto come una forma di esclusione, attivando le stesse aree coinvolte nel dolore fisico. In pratica, quando nessuno ti considera mentre parli, è come se qualcosa dentro di te si spezzasse un po’. Riuscire ad essere parte di una cerchia di amici e persone sulle quali poter contare sempre, è di certo una fonte motivazione molto importante. Non sentirsi ben inclusi, a lungo andare, fa calare l’autostima e genera ansia da prestazioni sociali. Alcune persone, per difendersi, iniziano a parlare meno. Altre, al contrario, provano a esporsi di più, cercando approvazione. In entrambi i casi, il risultato non è sempre quello sperato. Ma quali sono i fattori scatenanti? Uno dei motivi per cui potresti sentirti ignorato è legato al contesto in cui ti trovi. In certi gruppi, ad esempio, dominano dinamiche di potere sottili. Ci sono persone che parlano sempre, altre che ascoltano, ma non intervengono. E poi ci sono coloro che, nonostante tentino di partecipare, vengono messi in secondo piano. Non sempre per cattiveria: a volte è una questione di abitudini, ruoli sociali o semplice distrazione.
Un’altra causa possibile è legata al tuo stile comunicativo. Chi parla con toni incerti, con voce troppo bassa o usando frasi poco incisive, rischia di non catturare l’attenzione degli altri. Anche il linguaggio del corpo gioca un ruolo importante. Se guardi spesso in basso, ti muovi poco o sembri poco sicuro, le persone potrebbero inconsciamente pensare che non hai molto da dire. Anche se non è vero. C’è poi un fattore ancora più profondo: il bisogno di essere validati. Alcune persone crescono in ambienti in cui la loro opinione non veniva ascoltata. Magari genitori troppo severi o figure di riferimento poco empatiche. Questo crea un’abitudine mentale difficile da rompere, quella di aspettarsi, anche in età adulta, di essere messi da parte. E purtroppo, le aspettative che nutriamo spesso influenzano il modo in cui ci comportiamo e quello in cui gli altri ci percepiscono.
Ecco perché ci sentiamo poco ascoltati in una conversazione: il fenomeno del closeness-communication bias.
l fenomeno spiegato da Kate Murphy, prende il nome di closeness-communication bias. Si tratta di una distorsione cognitiva che si manifesta quando, nelle relazioni più intime, si tende a presumere di sapere già cosa l’altra persona dirà. Questo porta a prestare meno attenzione durante le conversazioni, compromettendo l’ascolto reale. Il closeness-communication bias descrive la propensione a trascurare l’ascolto attivo nei rapporti stretti, come quelli tra partner, amici intimi o familiari. La confidenza e la routine inducono a credere di conoscere già il punto di vista dell’altro, riducendo così la qualità della comunicazione. Questo meccanismo può generare incomprensioni e far sentire le persone non considerate o poco ascoltate. Nel tempo, la mancanza di un ascolto autentico può creare tensioni, alimentare conflitti e indebolire il legame affettivo.