Il segreto psicologico per smettere di vivere di stipendio in stipendio: il problema è nella testa, non nel portafogli

Smettere di vivere di stipendio in stipendio non è solo una questione di numeri. È un meccanismo psicologico prima ancora che finanziario.

Se ogni mese finiamo tutto quello che guadagniamo, e lo facciamo da anni, non si tratta semplicemente di spese troppo alte o di uno stipendio troppo basso. La verità è che nella maggior parte dei casi le abitudini mentali e le emozioni legate al denaro giocano un ruolo centrale. Secondo l’American Psychological Association, lo stress legato al denaro è uno dei principali fattori di disagio negli Stati Uniti. Ma la stessa dinamica è presente in molti Paesi europei, Italia inclusa. Il problema colpisce trasversalmente, indipendentemente dall’età, dallo stile di vita o dal tipo di lavoro. Non è raro trovare anche persone con stipendi sopra la media che faticano ad arrivare a fine mese. Il punto è che non si tratta solo di quanto si guadagna, ma di come si vive il rapporto con il denaro. E da qui nasce il vero cambiamento.

Il primo passo è nella nostra testa

Uno degli studi più interessanti sul tema, pubblicato su PMC nel 2022, ha analizzato il legame tra preoccupazioni finanziarie e stress psicologico. I risultati sono chiari: più siamo preoccupati per i soldi, più aumentano ansia e stress, con ricadute sulla salute mentale. Questa spirale di ansia può portare a scelte impulsive o al contrario a una sorta di immobilismo: procrastinare pagamenti, evitare di guardare l’estratto conto, ignorare le scadenze. La mente si difende, ma peggiora la situazione. Uno dei segreti per rompere questo schema è riconoscere che il denaro, per molti, rappresenta molto più di uno strumento pratico. È sicurezza, autostima, senso di controllo. Ed è proprio su questi aspetti che la psicologia può intervenire. Come evidenziato dalla Mind Body Clinic (2023), affrontare il disagio psicologico legato alle finanze attraverso percorsi di terapia può aiutare a identificare modelli disfunzionali. Spesso, dietro il vivere di stipendio in stipendio, si nasconde una bassa tolleranza all’incertezza, un bisogno immediato di gratificazione o una tendenza a evitare i conflitti (anche quelli con se stessi).

Costruire una nuova mentalità finanziaria

Le esperte Rebecca Lake e Jill Cornfield hanno proposto un approccio che unisce psicologia e gestione economica. Non basta solo un budget ben dettagliato: serve anche un cambio di mentalità profondo. Imparare a gestire il proprio denaro parte dalla capacità di affrontare le emozioni che il denaro genera. Spesso si tratta di vergogna, frustrazione, senso di fallimento. Finché questi vissuti restano nascosti, sarà difficile mettere in atto un cambiamento stabile. Serve tempo per uscire dalla trappola mentale dello “spendere tutto subito” o del “ci penserò domani”. Ma si può iniziare da piccoli passi, come monitorare le spese senza giudizio, prendersi del tempo per pianificare, o semplicemente parlare apertamente del tema con qualcuno di fiducia.

Il punto centrale non è il controllo assoluto, ma il senso di padronanza: sentirsi attivamente coinvolti nella propria gestione finanziaria, invece di subirla. Certo, non tutti gli aspetti sono modificabili con la sola forza di volontà. Ma un approccio psicologico consapevole permette di uscire dalla narrazione del “non ce la farò mai” per aprirsi a nuove possibilità. Vivere di stipendio in stipendio non è solo una condizione pratica, ma un’abitudine emotiva e mentale. Come ci dicono gli studi più recenti, è possibile spezzare questo ciclo lavorando su consapevolezza, autocontrollo e autostima.

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Imparare a gestire il proprio denaro parte dalla capacità di affrontare le emozioni che il denaro genera.

Non serve essere perfetti, ma iniziare a vedere il denaro come uno strumento da imparare a usare. Con una nuova prospettiva psicologica, possiamo trasformare la nostra quotidianità e vivere il denaro con maggiore libertà.

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