Biancaneve prende vita: cosa succede nella mente quando un cartone diventa film

Il film di Biancaneve è sbarcato da pochissimo al cinema, cosa scatta nella mente umana quando un cartone amatissimo diventa una storia appassionante da guardare sul grande schermo?

Al cinema è arrivato il nuovo adattamento di Biancaneve, il classico più iconico di sempre. Non si tratta dell’ennesimo film d’animazione, ma di una versione in live action che promette di riscrivere la storia in carne e ossa, con volti reali, scenografie spettacolari e un tono che gioca tra fiaba e realtà. Per molti, un’emozione travolgente. Per altri, un piccolo shock. Ma cosa accade esattamente nella nostra mente quando un cartone animato, un simbolo intimo dell’infanzia, prende forma nel mondo reale? Sono tanti i commenti e le considerazioni da poter fare. Una cosa è ad ogni modo certa, Biancaneve è stato amatissimo da tantissime persone.

La trasformazione di un personaggio animato in un attore in carne e ossa non è solo un passaggio tecnico. È un vero e proprio esperimento psicologico. Fin dall’infanzia, il cervello crea legami profondi con i personaggi che ama. Biancaneve, con la sua dolcezza senza tempo, non è solo una principessa: è un pezzo di memoria emotiva. È l’immagine di un mondo in cui il bene vince sempre, dove i cattivi vengono puniti e gli animali capiscono il linguaggio umano. Quando questa figura viene reinterpretata, la mente si mette in allerta. Non tutti sono fan dei cambiamenti, soprattutto quando toccano storie che hanno rappresentano, veri e propri pilastri durante la crescita.

Biancaneve, il bisogno di far rivivere le fiabe e la magia dell’effetto nostalgia

Chi ha amato Biancaneve nel disegno bidimensionale di Walt Disney, può vivere un senso di spaesamento di fronte a una nuova attrice, un nuovo stile, un’ambientazione più adulta. Ma allo stesso tempo, proprio questa trasformazione può attivare nel cervello un meccanismo affascinante: quello della ricostruzione narrativa. Ogni volta che vediamo una storia reinterpretata, la mente cerca connessioni, colma i vuoti, rielabora i significati. È una forma di creatività interna che rende l’esperienza non solo accettabile, ma persino esaltante. Come se, dentro di noi, stessimo raccontando quella fiaba per la prima volta. Inevitabilmente però, una nuova interpretazione genera un sentimento chiaro, quello della nostalgia. Ma non una nostalgia malinconica. La psicologia la definisce nostalgia positiva, ovvero la capacità di evocare ricordi piacevoli, intensi, spesso idealizzati, che generano benessere. Quando vediamo un film tratto da un cartone che abbiamo amato, il cervello rilascia dopamina e ossitocina: si attiva il circuito della ricompensa, come se stessimo incontrando un vecchio amico. Non importa se la nuova versione è diversa: è l’evocazione stessa a renderla speciale.

Biancaneve, come cambia l'approccio dal cartone al film
Biancaneve, come cambia l’approccio dal cartone al film

C’è anche un altro aspetto, meno immediato ma altrettanto potente: il desiderio di vedere i personaggi crescere insieme a noi. Chi era bambino negli anni ’90 oggi è un adulto. E ha bisogno di storie che parlino non solo al bambino che è stato, ma anche all’adulto che è diventato. Quando Biancaneve esce dallo schermo animato per entrare nel mondo reale, non è più solo una principessa da salvare. Può diventare una donna con una voce, un pensiero, una storia più profonda. E questo, dal punto di vista psicologico, è un passaggio importante: l’infanzia non viene negata, viene aggiornata. Tutti coloro che si ritroveranno davanti al grande schermo, ad ammirare questa nuova Biancaneve, si sentiranno capiti ma soprattutto integrati con ciò che vedono. Biancaneve cartone appartiene alla nostra infanzia, il film si avvicina e crea empatia con quella che è la nostra vita da adulti.

Il boom degli adattamenti live-action dei classici animati

Uno studio generale condotto sugli adattamenti live-action dei cartoni animati è stato analizzato in un articolo di CanadaUsa. Dalle ricerche è venuto fuori che, questi adattamenti sono inevitabilmente diversi da quelli originali a causa delle natura diversa del medium. Gli adattamenti non sono semplici trasposizioni, ma reinterpretazioni che possono offrire nuove prospettive o approfondimenti dei personaggi e delle storie. Uno degli aspetti più interessanti di questi adattamenti è la possibilità di esplorare le storie da angolazioni differenti. I film live-action spesso introducono elementi più maturi, nuovi conflitti o una maggiore complessità emotiva nei protagonisti, rendendo la narrazione più sfaccettata. Anche se non mancano le critiche, molti di questi film si rivelano dei veri e propri successi commerciali. Titoli come La Bella e la Bestia, Aladdin e Il Re Leone hanno incassato oltre un miliardo di dollari ciascuno, confermando l’interesse del pubblico verso queste versioni rivisitate.

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