Ti è mai capitato di chiederti se scegli di stare con qualcuno per amore o per paura di stare da solo? Ecco i segnali da notare con attenzione per rispondere a questo interrogativo.
C’è un pensiero che spesso resta nascosto in fondo alla mente, quasi come se facesse paura anche solo pronunciarlo. È il dubbio che forse, quella relazione che stai portando avanti, non sia frutto di un amore autentico. Ma solo della paura di restare solo. Questa sensazione accomuna tantissime persone ed è più frequente di quanto immagini. Ci sono momenti della vita in cui la solitudine fa più rumore. Quando gli amici si sposano, i colleghi parlano di figli, e tu senti quel vuoto come un’eco che ti risponde ogni volta che torni a casa. In quel vuoto, a volte, ci infili qualcuno. Non perché ti faccia battere il cuore, ma perché ti fa compagnia.
Se hai il sospetto di restare in una relazione solo per non restare solo, ci sono segnali che possono aiutarti a fare chiarezza. Ma serve coraggio, perché ammettere che si sta con qualcuno solo per riempire un vuoto fa male. Molte volte ci rifugiamo in rapporti e relazioni, consentendo all’altra persona di affezionarsi a noi, probabilmente più del dovuto. Capire quindi se è effettivamente amore o solitudine, è importante non solo per noi stessi ma anche per la persona che ci è vicino. Analizzando questi segnali diventerà più semplice capirlo e soprattutto, trovare rimedio.
Sei in una relazione per amore o per compagnia? I segnali da notare nel dettaglio
Ti chiedi spesso se questa è davvero la persona giusta per te, ma subito dopo ti dici che “tanto va bene così”. Ti sembra rassicurante avere qualcuno accanto. Una presenza costante, che ti fa sentire meno vulnerabile. Ma quando immagini il futuro insieme, tutto diventa sfocato. Non riesci a proiettarti e non è colpa del tempo o dell’età. È che dentro senti che manca qualcosa. Forse ti accorgi che non ti emozioni più e che la sua voce non ti smuove. Probabilmente ti senti intrappolato in una routine che non scalda, ma temi che senza quella routine ti sentiresti perso. Molte volte alcune coppie si mostrano affettuose in pubblico ma nella realtà, stanno interpretando un ruolo. Anche se apparentemente sembra tutto rosa e fiori, in realtà molte persone vivono un senso di tristezza interiore. Quante volte ti è capitato di pensare “Meglio così che niente?”, questa frase, apparentemente innocua, a tradirti.
Non sempre è facile distinguere tra affetto e paura. Perché la persona che hai accanto può essere gentile, premurosa, affezionata. Ma tu senti che non basta. Che non è ciò che vuoi davvero. Solo che hai paura di perdere ciò che hai. Anche se non ti rende felice. Succede quando confondi la sicurezza con l’amore. Quando stai con qualcuno che non ti fa soffrire, ma neanche vibrare. E allora ti dici che va bene così. Che forse l’amore passionale è sopravvalutato. Che alla fine conta la stabilità. Ma dentro senti che stai mentendo a te stesso. Oppure hai paura di ricominciare. Di affrontare di nuovo il mondo da solo. Di dover spiegare agli altri perché avete rotto. Hai paura del giudizio, del senso di fallimento. Ma restare in una relazione che non ti appartiene è un fallimento molto più grande, perché ti stai spegnendo lentamente. Se leggendo questi segnali ti sei riconosciuto, è il momento di iniziare a cambiare le cose. Non è detto che tu debba fare tutto velocemente. Iniziare a prendere consapevolezza è di sicuro però, un primo e necessario passo da fare.
Anuptafobia: cos’è e perché alcune persone temono di restare single
L’anuptafobia è la paura persistente di rimanere senza un partner e può influenzare profondamente la vita di chi ne soffre. Questa condizione psicologica può spingere le persone a entrare in relazioni poco appaganti o persino tossiche, pur di evitare la solitudine. Alla base di questo timore si trovano spesso dinamiche complesse legate a fattori culturali, emotivi e personali. Il contesto sociale ha un peso determinante nello sviluppo di questa paura. In molte culture, il concetto di felicità e successo è strettamente legato alla presenza di una relazione stabile. Questo tipo di pressione può far sentire inadeguate le persone single, generando un senso di fallimento o esclusione. Un altro elemento spesso presente è la scarsa autonomia emotiva. Le persone anuptafobiche faticano a sentirsi complete da sole e ricercano nella relazione una fonte costante di approvazione, supporto e identità, piuttosto che sviluppare una propria stabilità interiore.