Perché ad alcune persone non piacciono determinati cibi? La psicologia dietro le preferenze alimentari

Le preferenze alimentari non sono solo una questione di gusto. Dietro il fatto che alcuni cibi ci piacciano e altri no si nascondono meccanismi psicologici, biologici e culturali molto più complessi di quanto immaginiamo.

Fin dalla nascita, siamo predisposti a reagire in modo diverso ai sapori. Questa reazione non è casuale, ma affonda le sue radici nella nostra evoluzione. Gli esseri umani, per sopravvivere, hanno sviluppato una naturale attrazione per i cibi dolci e ricchi di calorie, che indicavano la presenza di energia facilmente disponibile. Allo stesso tempo, molti sapori amari venivano evitati perché potevano segnalare la presenza di sostanze tossiche. Come sottolineato da Phillips, queste risposte innate sono ancora presenti oggi, anche se viviamo in un mondo dove il pericolo di avvelenamento è minimo. Ciò significa che quando qualcuno dice di non sopportare le verdure amare o certi gusti forti, potrebbe non essere solo una questione di capriccio, ma il risultato di una predisposizione naturale che agisce sotto la soglia della coscienza.

Il ruolo dell’esperienza e delle emozioni

Oltre alla biologia, anche l’esperienza personale gioca un ruolo centrale. Il condizionamento classico ci insegna che possiamo sviluppare un’avversione verso un cibo specifico se in passato lo abbiamo associato a un’esperienza negativa, come un malessere fisico. Questo meccanismo, chiamato avversione al gusto condizionata (CTA), è stato studiato a lungo da Jennifer Carter e Rebecca G. Boswell. Può bastare un solo episodio di nausea dopo aver mangiato un determinato piatto per creare una reazione automatica di rifiuto. Anche se sappiamo razionalmente che quel cibo non era la causa reale, l’associazione emotiva resta e influenza il nostro comportamento. A influenzare il nostro rapporto con il cibo sono anche fattori psicologici più sottili. Secondo studi che hanno utilizzato il Food Attitudes Survey (FAS), caratteristiche della personalità come la ricerca di sensazioni o la tendenza ad evitare il rischio possono plasmare le nostre preferenze a tavola. Frank e van der Klaauw hanno evidenziato come persone più avventurose siano, ad esempio, più disposte a provare cibi nuovi o esotici.

Età, personalità e contesto sociale

Con il passare degli anni, le nostre preferenze cambiano. I bambini, ad esempio, sono spesso molto selettivi: il loro cervello è ancora in fase di sviluppo e tende a privilegiare cibi familiari, ricchi e calorici. Studi di Bruce e Lim mostrano che il gusto si evolve in parallelo alla maturazione del controllo cognitivo e alla capacità di gestire l’impulso. Anche la nostra personalità influisce profondamente sulle scelte alimentari. L’estroversione è spesso legata alla predilezione per cibi dolci o fast food, mentre la coscienziosità porta verso scelte più controllate e salutari. Non è raro che persone molto precise e organizzate abbiano anche un’alimentazione più regolata, come rilevato da diversi studi nel campo della psicologia della personalità. Infine, non possiamo dimenticare l’impatto della cultura e dell’ambiente in cui viviamo. Le abitudini alimentari si apprendono fin da piccoli, osservando ciò che mangiano genitori, amici e modelli sociali. Un piatto che in una cultura è considerato una delizia, in un’altra può risultare respingente. Questo perché i significati legati al cibo sono appresi, non innati.

Cibi
Il condizionamento classico ci insegna che possiamo sviluppare un’avversione verso un cibo specifico se in passato lo abbiamo associato a un’esperienza negativa, come un malessere fisico.

In definitiva, non esiste una sola spiegazione per cui certi cibi non piacciono. Le nostre preferenze sono il risultato di un mix complesso di biologia, esperienze, emozioni e contesto. Capire questi meccanismi non serve solo a giustificare i gusti personali, ma può aiutarci a essere più tolleranti verso quelli degli altri. La psicologia delle preferenze alimentari ci insegna che ogni forchettata racconta qualcosa di profondo su chi siamo, da dove veniamo e come viviamo il mondo.

Lascia un commento