Il cibo influenza le prime impressioni in un appuntamento: ecco cosa mangiare per far scattare la scintilla

Quando ci si incontra per un primo appuntamento romantico, il cibo diventa molto più di semplice nutrimento.

Quello che scegliamo di ordinare, come ci comportiamo a tavola e perfino il modo in cui paghiamo possono influenzare — in modo sorprendente — l’impressione che l’altra persona si fa di noi. Un recente studio di Talker Research, condotto su 2.000 adulti, ha mostrato che la scelta del pasto è uno degli elementi chiave nel determinare il successo di un primo incontro. Per molti, un pasto ben scelto può essere la scintilla iniziale che fa nascere una connessione. Non si tratta solo di gusto, ma di ciò che il cibo comunica: apertura, sicurezza, cura di sé o, al contrario, disinteresse, rigidità o nervosismo.

Condividere, gustare e… sedurre

Mangiare insieme è un atto profondamente intimo, anche tra due sconosciuti. La professoressa Catrin Finkenauer dell’Università di Utrecht ha spiegato che sedersi a tavola con qualcuno offre molte informazioni preziose sulla sua personalità e sul suo approccio alle relazioni. Il modo in cui una persona interagisce con il cibo può svelare aspetti profondi del suo carattere: dalla disponibilità al dialogo fino alla capacità di godersi il momento. Secondo una ricerca dell’Università di Chicago, condividere cibo simile — ad esempio ordinare lo stesso piatto o assaggiare dal piatto dell’altro — aumenta la fiducia reciproca e il senso di cooperazione. Un piccolo gesto come offrire una forchettata del proprio piatto può quindi creare un legame sottile, ma potente. E se il menù prevede il dessert, ancora meglio: secondo l’esperimento condotto dal divulgatore scientifico Michael Mosley, condividere un dolce può aumentare l’attrazione tra due persone, anche quando non si vedono in volto. La dolcezza sembra attivare le stesse aree del cervello coinvolte nel romanticismo.

Cosa dice la psicologia del comportamento a tavola

Non è solo quello che mangiamo a fare la differenza, ma anche come lo facciamo. La dottoressa Jean Kristeller, con il suo programma MB-EAT (Mindfulness-Based Eating Awareness Training), ha mostrato quanto la consapevolezza durante i pasti possa migliorare la relazione con il cibo — e con gli altri. Un comportamento disinvolto, presente e rilassato a tavola trasmette sicurezza. Al contrario, nervosismo, distrazioni o atteggiamenti troppo rigidi possono far calare l’interesse, anche se il dialogo è piacevole. Questo succede perché il cibo è un linguaggio non verbale potente, che parla anche quando non lo facciamo noi. Un altro aspetto spesso sottovalutato riguarda il momento del pagamento. Una ricerca pubblicata su Appetite ha evidenziato che l’attrattività percepita influisce sulle preferenze riguardo a chi dovrebbe saldare il conto. Chi si percepisce più attraente preferisce che sia l’altro a pagare. Allo stesso modo, molti uomini tendono a voler offrire la cena a donne che trovano particolarmente affascinanti, mentre alcune donne si aspettano che l’uomo più attraente sia anche il più generoso.

Il cibo cambia l’umore… e le relazioni

Infine, c’è un aspetto legato all’umore che non va trascurato. La professoressa Marije aan het Rot dell’Università di Groningen ha osservato che condividere un pasto migliora l’umore e favorisce comportamenti più amichevoli. Il cibo agisce sul nostro sistema nervoso, riducendo lo stress e rendendo più semplice l’instaurarsi di una connessione autentica. Perfino i gusti personali rivelano qualcosa: secondo la psicologa Christina Sagioglou, una predilezione per i gusti amari può essere associata a tratti più manipolativi o freddi. Al contrario, chi apprezza sapori dolci e bilanciati tende ad avere una personalità più calorosa e empatica.

Tutto questo non significa che dobbiamo studiare strategie perfette per ogni dettaglio del nostro appuntamento. Ma sapere che il cibo comunica molto più di quanto immaginiamo ci permette di vivere quell’esperienza con maggiore consapevolezza e autenticità.

Romantico
La scelta del pasto è uno degli elementi chiave nel determinare il successo di un primo incontro.

Dopotutto, spesso non ricordiamo esattamente cosa è stato detto, ma ricordiamo come ci siamo sentiti. E, a volte, basta un piatto condiviso per far scattare qualcosa di speciale.

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