Scrivi la lettera “U” così? Potresti essere una persona molto permalosa, secondo la grafologia

Chi l’avrebbe mai detto che un gesto semplice e ripetitivo come scrivere la lettera “U” potesse rivelare tratti profondi della nostra personalità?

Eppure è proprio ciò che sostiene la grafologia, la disciplina che studia la scrittura per trarre indizi sul carattere, le emozioni e i comportamenti di chi scrive. Non si tratta di magia o superstizione, ma di un’osservazione attenta di movimenti che compiamo senza pensarci troppo, e che proprio per questo risultano sinceri.

Nel caso specifico della lettera “U”, gli esperti grafologi pongono particolare attenzione alla parte centrale: quella che assomiglia a un piccolo ponte o a una curva morbida. La forma che le diamo, l’ampiezza, la profondità e la chiusura di questa curva possono offrire spunti molto interessanti. Una “U” stretta, con l’arco chiuso o appuntito, ad esempio, viene spesso collegata a una certa tendenza alla suscettibilità. Potrebbe indicare una persona che si sente facilmente toccata o criticata, anche in contesti innocui. Questo tipo di scrittura è visto come una sorta di protezione inconscia, un meccanismo che riflette un bisogno di difendersi prima ancora che ci sia un attacco reale.

Cosa significa davvero una “U” permalosa?

Secondo la grafologia, le persone che chiudono la “U” con un tratto netto verso l’alto o verso l’interno mostrano spesso una sensibilità spiccata. Non si tratta di debolezza, quanto piuttosto di una forte reattività emotiva. Quando percepiscono un giudizio o una critica, anche leggera, possono provare disagio o sentirsi ferite. A volte reagiscono con un silenzio carico di tensione, altre volte con una risposta tagliente. Scrivere in questo modo non è un difetto, ma una caratteristica del modo in cui si vive il rapporto con gli altri. Chi ha una “U” di questo tipo tende a essere molto attento a ciò che gli altri pensano e si preoccupa facilmente di risultare inadeguato o non apprezzato. La permalosità, in fondo, nasce spesso da un forte desiderio di essere capiti e accettati.

Diversamente, chi scrive la “U” in modo ampio, aperto e rotondo, generalmente mostra un temperamento più rilassato. È probabile che affronti le critiche con maggiore leggerezza e che non si lasci facilmente scalfire dai giudizi esterni. Naturalmente, un solo dettaglio grafico non basta per tracciare un profilo completo della personalità. Ma la lettera “U”, proprio perché si scrive spesso e in modo fluido, è una delle lettere più rivelatrici. È come se, nel tracciarla, lasciassimo uscire un piccolo frammento di come ci sentiamo dentro.

Possiamo cambiare la nostra scrittura? E noi stessi?

Una domanda che sorge spontanea è se sia possibile modificare la propria scrittura per “cambiare” anche ciò che essa rivela. La grafologia risponde con una riflessione affascinante: cambiare il gesto grafico può aiutare ad allenare anche certi aspetti del carattere, ma solo se il cambiamento è accompagnato da una reale consapevolezza. Scrivere una “U” più aperta e morbida, ad esempio, può essere un esercizio utile se vogliamo imparare a prendercela un po’ meno, ad affrontare le parole degli altri con meno rigidità. Ma perché funzioni davvero, deve esserci un lavoro anche sul piano emotivo e relazionale.

In definitiva, la grafologia non giudica. Non esistono lettere “giuste” o “sbagliate”. Ogni tratto dice qualcosa di unico. La scrittura è un riflesso di chi siamo e di come ci muoviamo nel mondo. Osservarla con attenzione può diventare un modo per conoscerci meglio e, se lo desideriamo, per evolverci.

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Una “U” stretta, con l’arco chiuso o appuntito viene spesso collegata a una certa tendenza alla suscettibilità.

Quindi, la prossima volta che scriviamo una “U”, può valere la pena guardarla con occhi diversi. Potrebbe raccontarci qualcosa che finora avevamo ignorato.

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