5 modi per dire addio alla pressione mediatica: come riprendere il controllo della mente

Ecco 5 modi da seguire per allontanare la pressione mediatica e imparare a controllare la propria mente. I consigli da mettere in pratica per un graduale ma necessario distacco.

In un mondo sempre più connesso e digitale, la pressione mediatica è diventata una presenza costante nella nostra quotidianità. Basta accendere il telefono per essere travolti da notizie allarmanti, vite perfette su Instagram, corpi scolpiti su TikTok, opinioni contrastanti su Twitter, trend da inseguire, prodotti da comprare, cause da sostenere. Ogni stimolo è un invito, più o meno esplicito, a essere “qualcosa di più”. Più informati, più performanti, più belli e più coerenti. E mentre inseguiamo questi standard irraggiungibili, qualcosa dentro di noi si rompe: la spontaneità, la calma interiore, la nostra voce autentica. La pressione mediatica non colpisce solo i giovani, come spesso si pensa. Certo, gli adolescenti sono particolarmente vulnerabili, perché stanno ancora costruendo la propria identità. Ma anche gli adulti, persino quelli apparentemente sicuri di sé, si ritrovano spesso a confrontarsi con un costante senso di inadeguatezza e sovraccarico.

I social hanno completamente invaso la vita delle persone e, tutto quello che viene postato in rete, è diventato motivo di confronto ma soprattutto, modello da seguire e attraverso il quale, uniformarsi. Inevitabilmente tutto questo ha generato una pressione mediatica molto alta. Viviamo una vita offline, dimenticandoci spesso di ciò che invece accade in quella reale. Ma come fare per gestire al meglio tutto questo e imparare a distaccarsi? Il primo riguarda un sano digiuno digitale ma fatto con criterio. Non serve sparire dai social per settimane, né demonizzare la tecnologia. Quello che puoi fare è un vero e proprio reset settimanale. Ogni giorno, scegli un momento preciso in cui disconnetterti completamente da fonti esterne: niente notizie, niente feed, niente notifiche. In quel tempo, riempi la tua mente con stimoli lenti e selezionati: un libro, un podcast scelto con cura, una passeggiata, un dialogo reale. Il segreto? Non imporlo come un divieto, ma viverlo come una liberazione.

Pressione mediatica: 5 modi semplici ed efficaci per imparare a gestirla al meglio

Puoi anche creare una “dieta mediatica” personalizzata.  Così come non mangeresti tutto quello che trovi in frigo solo perché è lì, allo stesso modo dovremmo essere più selettivi con i contenuti che consumiamo. Osserva i profili, i canali, i podcast che segui: ti ispirano o ti fanno sentire inadeguato? Prenditi il tempo di “fare pulizia”: , silenzia, cambia fonti. Non si tratta di chiudersi in una bolla, ma di scegliere voci che parlano alla tua intelligenza e non solo alla tua paura di restare indietro. Una delle conseguenze più sottili della pressione mediatica è che, a forza di guardare fuori, smettiamo di ascoltare dentro. Le decisioni vengono influenzate più dai trend che dai desideri autentici. Vuoi davvero quel lavoro, quella vacanza, quella nuova abitudine? Oppure la vuoi perché l’hai vista fare da qualcun altro? Per tornare a sentire la tua voce interiore, servono esercizi di “riconnessione”. Scrivere ogni giorno per 10 minuti senza filtri è uno strumento potente. Ricorda l’importanza di coltivare relazioni lontane dallo schermo.

Pressione mediatica
Pressione mediatica

Sembra scontato, ma oggi più che mai serve dirlo: le relazioni vere sono il miglior antidoto alla pressione da prestazione online. Parlare con qualcuno faccia a faccia, anche solo per 10 minuti, ha un effetto regolatore sull’umore e riduce l’ansia da paragone. Cerca almeno una persona con cui puoi essere completamente te stesso, senza filtri e senza like. Infine, trasforma la rabbia e l’ansia in qualcosa di creativo. Molte persone provano disagio nel vedere la vita “perfetta” degli altri sui social, ma non sanno che fare con quel malessere. Una via d’uscita è la trasformazione. Prendi quell’ansia e fanne qualcosa: scrivici, disegnaci sopra e parlarne in gruppo. Riprendere il controllo della mente in un’epoca mediatica iperstimolata è una delle sfide più grandi ma anche più urgenti. 

Come la pressione mediatica influenza le persone: l’analisi di Hopwood e Schutte

Numerose ricerche in ambito psicologico si sono concentrate sull’influenza dei media e sul loro impatto sulla salute mentale. Tra queste, una meta-analisi realizzata da Hopwood e Schutte nel 2017 ha indagato gli effetti dell’esposizione a contenuti mediatici riguardanti disastri e atti di violenza su larga scala. I risultati hanno evidenziato che: l’esposizione ai media può essere associata a un incremento significativo di sintomi psicologici negativi. Il disturbo più comune riscontrato è l’ansia di stato, spesso legata al consumo frequente di notizie. L’intensità degli effetti varia a seconda dell’area geografica: nelle zone del Medio Oriente, ad esempio, l’impatto risulta molto più marcato, probabilmente a causa della continua esposizione a eventi traumatici legati a conflitti e terrorismo. Secondo gli autori, il consumo di contenuti mediatici può rappresentare una fonte di disagio emotivo, ed è opportuno che i professionisti della salute mentale prendano in considerazione questo aspetto nel lavoro con i pazienti. Altri studi hanno inoltre messo in luce come l’uso prolungato dei social network possa alimentare sensazioni di inadeguatezza, aumentare i livelli di ansia e stress e contribuire all’insorgenza di fenomeni come la FOMO o la dipendenza da Internet.

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