Ti capita di guardare spesso documentari? La psicologia ha analizzato il fenomeno per poter comprendere al meglio se, questa abitudine, fa bene alla mente. Ecco cosa è venuto fuori.
Negli ultimi anni, il consumo di documentari è cresciuto in modo esponenziale. Sempre più persone, stanche dei contenuti frenetici e superficiali delle piattaforme social, scelgono di dedicarsi a visioni più lente, informative e coinvolgenti. Ma guardare documentari fa davvero bene alla mente? Oppure si tratta solo di una percezione illusoria di crescita personale? Gli psicologi stanno iniziando a indagare il fenomeno, analizzando gli effetti che questo tipo di contenuto può avere sul nostro cervello, sulle emozioni e perfino sulla nostra percezione del mondo.
I documentari, per loro stessa natura, hanno l’obiettivo di informare, istruire, far riflettere. A differenza di film e serie tv, non si limitano a intrattenere. Spesso mostrano realtà che non conosciamo, propongono punti di vista alternativi, ci obbligano a fare i conti con verità scomode. E questo, a livello psicologico, ha un impatto notevole. Secondo alcuni studi, dedicarsi alla visione costante di documentari può stimolare alcune aree del cervello legate all’empatia, alla memoria e alla rielaborazione cognitiva delle informazioni. In altre parole, chi guarda documentari in modo continuativo tende a sviluppare un pensiero più critico, aperto e consapevole.
Guardare documentari: i pro e i contro di questa abitudine, secondo la psicologia
Un esempio perfetto è il celebre Planet Earth, prodotto dalla BBC e narrato da David Attenborough. Questo documentario, diventato iconico, mostra la bellezza mozzafiato della natura e l’equilibrio delicatissimo che regola il nostro pianeta. Chi lo guarda non solo acquisisce informazioni, ma sperimenta un senso di connessione con l’ambiente che ha effetti misurabili anche a livello emotivo. Diversi spettatori hanno riferito di aver modificato alcune abitudini quotidiane, come l’uso della plastica, dopo aver visto episodi particolarmente toccanti. Se è vero che i documentari possono stimolare la crescita cognitiva e l’intelligenza emotiva, è altrettanto vero che non tutti i contenuti sono neutri o oggettivi come appaiono. Alcuni, pur mantenendo una veste documentaristica, veicolano messaggi distorti, parziali o ideologici. E qui entra in gioco un meccanismo psicologico noto come effetto verità illusoria: quando un’informazione viene presentata in modo dettagliato, con immagini evocative e testimonianze emozionanti, il nostro cervello tende a crederle vera, anche se non lo è del tutto.
Uno degli esempi più discussi è What the Health, un documentario sul consumo di carne e prodotti animali. Nonostante abbia avuto un grande impatto sul pubblico e spinto molte persone a riflettere sulle loro abitudini alimentari, diversi esperti di nutrizione ne hanno criticato l’approccio allarmistico e le semplificazioni eccessive. Questo dimostra che un documentario può anche rafforzare convinzioni errate o generare ansia, se manca un’adeguata contestualizzazione scientifica. Questi esempi sono importanti per poter analizzare al meglio il fenomeno. Una cosa è ad ogni modo fondamentale da fissare bene nella propria mente. Tutto ciò che guardiamo può servire da spunto motivazionale e riflessivo ma non deve in alcun modo alienare le persone. Seguire un documentario, come un film o una serie, è utile ma allo stesso tempo non deve limitare le esposizioni e le considerazioni personali.
Guardare i documentari per una mente più allenata: lo studio della psicologa Eileen Kennedy-Moore
La psicologa cognitiva Eileen Kennedy-Moore ha analizzato gli effetti positivi dei contenuti in grado di suscitare curiosità e stupore, come i documentari naturalistici. Le sue ricerche mostrano che questo tipo di visione porta con sé numerosi vantaggi. Secondo Kennedy-Moore, guardare con regolarità documentari sulla natura aiuta a migliorare l’umore e ad alleviare lo stress quotidiano. Questo beneficio deriva da diversi elementi. La visione di ambienti naturali incontaminati e animali affascinanti genera un effetto calmante sulla mente. Scoprire i meccanismi della natura in modo approfondito stimola la curiosità e il senso di meraviglia. Il cervello trae giovamento da una pausa dal bombardamento di stimoli digitali tipici della vita moderna. Per molte persone, i documentari sulla natura riescono a indurre uno stato simile alla meditazione. Tra i principali effetti: riduzione dell’attività cerebrale legata a pensieri negativi ricorrenti. Maggiore presenza di emozioni positive come meraviglia, interesse e gioia. Diminuzione di sentimenti spiacevoli come la rabbia, la fatica e la tensione. Anche altri studi confermano i benefici dell’osservare la natura, persino tramite uno schermo sulla mente. Tra cui, attenuazione di ansia e maggiore concentrazione e miglioramento delle capacità cognitive.