Cosa significa non riuscire a lasciare andare il passato, secondo la psicologia

Per quale motivo molte persone non riescono a lasciare andare il passato? Secondo la psicologia c’è una spiegazione semplice e precisa che fa luce su questo argomento. Ecco di cosa si tratta.

C’è una ferita invisibile che accompagna molte persone, spesso nascosta dietro gesti quotidiani, sorrisi educati o silenzi prolungati. È quella del passato che non si lascia andare. Un amore finito, un’amicizia spezzata, un lavoro perso o lasciato. Sono esperienze che, per alcuni, rimangono come sospese nel tempo, incagliate nella memoria come un disco rotto che si rifiuta di smettere di suonare. Quando si inizia una relazione romantica, si pensa che quella possa durare per sempre. Una volta finita, soprattutto quando la decisione non è stata presa in prima persona, danneggia e altera l’umore quotidiano in modo drastico.

Secondo la psicologia, trattenere il passato non è solo una questione di nostalgia o malinconia. È una dinamica interiore complessa, a volte profondamente inconscia, che può rallentare la crescita personale e compromettere il benessere emotivo. Non si tratta semplicemente di “guardarsi indietro”, ma di restare invischiati in ciò che è stato, a volte con l’illusione che possa ancora essere recuperato o riparato. E in questo nodo emotivo si annidano la sofferenza, l’autoinganno, ma anche potenzialmente una nuova forma di consapevolezza. Staccarsi da qualcosa che per tanto tempo ci ha resi felici, non è di certo semplice.

Perché è così difficile lasciare andare il passato? La spiegazione psicologica è illuminante

La psicologia suggerisce che il legame con il passato è spesso un tentativo di evitare l’incertezza del presente e la paura del futuro. Il passato, per quanto doloroso, è conosciuto. Ha una forma, un inizio e una fine. È prevedibile, come un film già visto. Il presente, invece, ci chiede di agire, decidere, cambiare. E il futuro è un salto nel buio. Così ci si rifugia nel ricordo, anche quando fa male, anche quando imprigiona. In molti casi, restare legati al passato è anche un modo per mantenere viva l’illusione che qualcosa possa tornare com’era. Questo avviene soprattutto quando la separazione, qualunque essa sia, non è stata completamente compresa o accettata. Si continua a sperare, magari in modo inconsapevole, che ci sarà una seconda possibilità, una spiegazione, un ritorno. Ma questo aspettare silenzioso, invece di curare, prolunga la ferita. Seguendo questo ragionamento, si finisce per restare ancorati ad un qualcosa che non fa più parte del nostro presente. Inoltre, si tende così facendo, a vivere costantemente intrappolati nel passato, senza la possibilità di lasciarsi andare al futuro.

Perché è difficile lasciare andare il passato
Perché è difficile lasciare andare il passato

Non esistono formule magiche né consigli buoni per poter superare il passato e guardare avanti. Tuttavia, il primo passo è riconoscere che il legame con il passato non è necessariamente segno di debolezza o fragilità, ma di umanità. Accettare che certe ferite hanno bisogno di tempo, e che non si guarisce “andando avanti” forzatamente, ma spesso proprio tornando a guardare quel passato con occhi nuovi. Il lavoro terapeutico, in questo senso, può essere fondamentale: non per cancellare i ricordi, ma per ridargli un significato, una collocazione. Un altro passaggio importante è il perdono. Ma non nel senso religioso o morale del termine: perdonare il passato significa smettere di volerlo diverso. Riconoscere che ciò che è accaduto è parte del proprio percorso, con le sue imperfezioni, i suoi abbandoni, le sue interruzioni. E che da quelle fratture può nascere qualcosa di nuovo.

Per quale motivo è così difficile lasciar andare il passato: lo studio di Eckhart Tolle

Eckhart Tolle, autore di origine statunitense, ha offerto un’interpretazione del motivo per cui molte persone faticano a lasciarsi alle spalle il passato. Secondo lui: “Esiste una sottile differenza tra rispettare il proprio passato e restarne intrappolati. È possibile riconoscere gli sbagli commessi, trarne insegnamenti e poi proseguire il proprio cammino. Questo processo si chiama perdono verso se stessi.” Per Tolle, il segreto per superare il passato sta nel trasformare profondamente il nostro modo di relazionarci ad esso. Questo comporta: abbandonare i pensieri su come le cose sarebbero potute andare diversamente. Accogliere la realtà per quella che è e dare valore ai ricordi positivi, evitando il dolore del finale. La difficoltà nel lasciar andare ha radici nella nostra stessa natura: tendiamo ad aggrapparci a ciò che ci è familiare, anche se ci procura sofferenza. Questo attaccamento ci porta a identificarci con le esperienze passate, rendendo complicato lasciarle andare e aprirci a nuove opportunità.

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