Cosa significa se ti senti a disagio quando ricevi complimenti? Ecco la spiegazione psicologica

Ricevere un complimento dovrebbe essere un momento piacevole. Eppure, per molte persone, non è così.

Anzi, capita spesso di arrossire, cambiare discorso o sminuire ciò che ci viene detto. Quel disagio che si prova non è soltanto una reazione caratteriale: ha radici psicologiche profonde e interessanti, che riguardano la nostra autostima, il nostro passato, le aspettative sociali e persino il contesto culturale in cui siamo cresciuti. Lo psicologo Guy Winch spiega che chi ha una bassa autostima tende a non credere di meritare i complimenti. Se, ad esempio, ci vediamo come persone poco capaci, ogni parola di apprezzamento rischia di sembrare fuori luogo. Questo scontro tra ciò che pensiamo di noi e ciò che sentiamo dagli altri crea una tensione interna difficile da gestire. In psicologia si parla di dissonanza cognitiva, ovvero quel fastidio che proviamo quando due pensieri entrano in conflitto. Se la nostra mente ci ripete da sempre che non siamo “abbastanza”, sentirci dire il contrario può generare confusione, dubbio, disagio. Non riusciamo a far combaciare l’immagine che abbiamo di noi con quella che ci viene riflessa.

L’influenza dell’ambiente e dell’educazione

Anche il contesto culturale gioca un ruolo chiave. In alcune società, come quella giapponese, accettare un complimento apertamente è visto come segno di arroganza. In questi casi, l’umiltà viene difesa anche a costo di negare le lodi ricevute. Non è raro, dunque, che cresciamo imparando a minimizzare i nostri meriti per non sembrare presuntuosi. Lo studioso Eddie Brummelman ha osservato che quando i complimenti sono troppo esagerati, specialmente nei confronti dei bambini, possono produrre l’effetto opposto: più ansia, più insicurezza. È come se quelle parole positive creassero un peso da dover reggere, un’aspettativa difficile da sostenere. Questo meccanismo può accompagnarci anche da adulti, rendendo ogni apprezzamento una piccola fonte di stress. Anche l’ansia sociale gioca un ruolo centrale. Come sottolinea Lisa Schuman, le persone che si sentono osservate o giudicate facilmente provano disagio per l’attenzione che i complimenti comportano. Non si tratta solo del contenuto, ma anche del momento stesso in cui si è messi sotto i riflettori. Accettare un complimento significa, in un certo senso, esporsi. E non tutti si sentono a proprio agio nel farlo.

Quando i complimenti non aiutano

Non tutti i complimenti sono uguali. Uno studio condotto dalla ricercatrice Kahalon ha evidenziato come le lodi basate sull’aspetto fisico possano influire negativamente sulla concentrazione, soprattutto nelle donne. Questo accade perché l’attenzione si sposta sull’immagine, aumentando l’autoconsapevolezza in modo eccessivo e distraendo dalle attività che richiedono concentrazione, come ad esempio un test scolastico. A volte, poi, dietro a un semplice “bravo” si nasconde una nuova pressione. Quando riceviamo un complimento, possiamo percepirlo come una richiesta implicita a mantenere lo stesso standard anche in futuro. È un meccanismo sottile ma potente, che trasforma una frase gentile in un pensiero ansioso: “E se la prossima volta non sarò all’altezza?”

Sentirsi in difficoltà quando riceviamo un complimento è più comune di quanto pensiamo. Non è un difetto, ma un segnale che qualcosa dentro di noi ha bisogno di attenzione. Lavorare sull’autostima, capire da dove viene il disagio e accettare l’idea di poter essere apprezzati davvero, sono piccoli passi verso una relazione più serena con gli altri e con noi stessi.

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Quando i complimenti sono troppo esagerati possono produrre l’effetto opposto: più ansia, più insicurezza.

Il cambiamento parte dalla consapevolezza. E anche se può sembrare difficile, imparare a dire “grazie” con un sorriso è un gesto che può trasformare il modo in cui ci vediamo. Non perché dobbiamo piacere agli altri, ma perché possiamo iniziare a piacerci un po’ di più.

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