Chi cucina riso con regolarità sa quanto liquido resta nella pentola a fine cottura. Quell’acqua lattiginosa, spesso gettata via senza pensarci, è in realtà un potente alleato per la pulizia dei pavimenti.
Non si tratta di una leggenda metropolitana, ma di un rimedio domestico supportato da studi scientifici e da numerosi esperti, che ne hanno analizzato le proprietà. Il Dr. Jonathan Doyle, esperto in scienze ambientali, ha spiegato che l’acqua di riso è ricca di amido, vitamine e sali minerali, una combinazione che la rende sorprendentemente efficace contro lo sporco. L’amido in particolare agisce come un abrasivo delicato: rimuove residui senza graffiare le superfici, rendendola adatta anche ai materiali più sensibili come il legno.
Lo conferma anche una ricerca pubblicata su Style Degree, che ha analizzato l’effetto dell’acqua di riso su diverse superfici domestiche. I risultati hanno mostrato che, oltre a detergere, questo liquido lascia i pavimenti in legno lucidi, nutrendoli grazie agli oli naturali del riso stesso.
Come usare l’acqua di riso per pulire efficacemente i pavimenti
Non serve essere esperti per sfruttare le proprietà di questo ingrediente naturale. L’acqua di cottura del riso può essere impiegata subito dopo la preparazione, quando è ancora tiepida. È importante che non contenga sale, per evitare che danneggi le superfici, in particolare quelle più porose come il legno. Per ottenere un effetto simile a una cera naturale, possiamo imbevere un panno in microfibra nell’acqua di riso, strizzarlo bene e passarlo sul pavimento. Questo metodo è stato descritto da BCCJ Acumen, che ne ha sottolineato l’efficacia sui pavimenti in parquet: non solo pulisce, ma protegge il legno creando una sottile barriera idratante.
Nel caso di pavimenti in piastrelle o linoleum, è possibile potenziare l’effetto detergente mescolando l’acqua di riso con un po’ d’acqua calda e qualche goccia di sapone delicato. Secondo Social Diary, il risultato è una pulizia profonda e senza aloni, perfetta anche per le grandi superfici. L’acqua di riso si può usare anche a freddo, purché venga conservata per non più di 24 ore in frigo. Come spiegato in uno studio apparso su Fontenoce, le sue proprietà restano inalterate anche dopo il raffreddamento, poiché l’amido disciolto è già attivo nel liquido.
Un gesto sostenibile che fa bene anche all’ambiente
Scegliere l’acqua di cottura del riso per le pulizie domestiche non è solo una scelta efficace, ma anche profondamente ecologica. Come spiega la food blogger coreana JinJoo, le micelle naturali presenti nel liquido agiscono come tensioattivi leggeri, in grado di rimuovere lo sporco senza danneggiare l’ambiente. Non contengono sostanze chimiche aggressive né rilasciano residui nocivi. Anche dal punto di vista della salute, l’acqua di riso è una scelta sicura. Non irrita la pelle e non emana vapori tossici, rendendola ideale per chi ha bambini o animali in casa. Un altro vantaggio interessante riguarda la sua capacità di contrastare le incrostazioni minerali, come spiegato dal portale DiLei. La lieve acidità del liquido contribuisce infatti a sciogliere macchie di calcare e ossidazioni leggere, anche su superfici come l’acciaio.
Rendere la nostra casa più pulita può partire da un gesto semplice: non buttare via l’acqua di cottura del riso. Utilizzarla per lavare i pavimenti non solo riduce gli sprechi ma rappresenta anche un’alternativa sostenibile e naturale ai prodotti industriali. Gli esperti concordano nel considerarla un valido detergente multifunzione, particolarmente adatto per legno, piastrelle e superfici delicate.
In un momento storico in cui risparmio e sostenibilità vanno di pari passo, riscoprire rimedi antichi come questo ci permette di prenderci cura della casa in modo più consapevole. Basta un po’ d’attenzione in cucina per trasformare uno scarto in una risorsa sorprendentemente efficace.