Secondo le ricerche della psicologia, ci sono almeno 3 caratteristiche alle quali non si dovrebbe mai rinunciare quando si sceglie un partner.
Nell’epoca delle relazioni lampo e degli amori usa e getta, siamo abituati a pensare che basti l’attrazione fisica per far funzionare una coppia. Eppure la psicologia ci mette in guardia: confondere la passione con l’amore è uno degli errori più comuni e, purtroppo, anche uno dei più pericolosi. Perché la chimica iniziale può accendersi in un attimo, ma anche spegnersi con la stessa velocità. Allora, poi cosa resta, quando i riflettori dell’infatuazione si spengono? Secondo la scienza delle relazioni, ciò che permette all’amore di resistere nel tempo non ha nulla a che fare con l’estetica o la passione. Tutto si gioca su tre caratteristiche fondamentali, senza le quali nessuna relazione può dirsi davvero solida.
3 caratteristiche che deve avere il proprio partner, secondo la psicologia
1. La disponibilità: esserci davvero, non solo con il corpo. Essere presenti non significa soltanto condividere uno spazio. Due persone possono trovarsi fianco a fianco sul divano, eppure avere cuori e pensieri lontanissimi. La vera disponibilità, spiega uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology, è quella che si manifesta su tre livelli: mentale, emotivo e fisico. Questo vale anche (e soprattutto) per le relazioni a distanza. Se i partner riescono a essere presenti con la mente e con il cuore, anche attraverso un messaggio, una videochiamata, una parola al momento giusto, allora la lontananza non è più una minaccia, ma una prova che si può superare insieme. Chi ama davvero, si rende disponibile in ogni modo possibile. Ed è questo che costruisce la fiducia profonda.
2. L’affidabilità: senza fiducia, non c’è futuro. Pochi elementi sono così essenziali, e al tempo stesso così fragili, come la fiducia. Secondo il celebre Gottman Institute, la fiducia si erode ogni volta che un partner smette di “scegliere l’altro” nella quotidianità. In casi come questi, non serve un tradimento conclamato per far vacillare il legame: anche piccole slealtà, promesse non mantenute o gesti mancati possono minare le fondamenta della coppia. Insomma, essere affidabili, in fondo, è semplice da capire: vuol dire essere coerenti, mantenere la parola data, dimostrare con i fatti che l’altro può contare su di noi. Il problema? È difficilissimo da mettere in pratica in modo costante. Eppure chi riesce a farlo, costruisce un legame che resiste anche alle tempeste più dure.
3. La responsabilità: saper chiedere scusa quando si sbaglia. Tutti, nessuno escluso, commettiamo errori nelle relazioni. La vera differenza tra un partner immaturo e uno emotivamente evoluto sta nella capacità di assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Ammettere di aver sbagliato, chiedere scusa e cambiare comportamento: sono gesti piccoli ma potentissimi, che secondo la coach relazionale Virginia Clark distinguono chi è pronto a costruire qualcosa di vero. Non si tratta solo di evitare litigi o tensioni. Essere responsabili significa abbandonare l’atteggiamento infantile del “non è colpa mia” e smettere di giustificare i propri comportamenti con quelli dell’altro. È un passaggio fondamentale per creare una relazione dove entrambi si sentono visti, ascoltati e rispettati.
Un valore da non sottovalutare
Un’indagine condotta dall’Università di Swansea ha rivelato che la gentilezza è generalmente considerata la qualità più apprezzata in un partner, seguita dalla bellezza fisica e da una solida stabilità economica. Tuttavia, emergono alcune differenze culturali significative: per esempio, gli uomini provenienti dai paesi occidentali tendono a valorizzare maggiormente l’aspetto fisico, mentre le donne pongono più attenzione alla sicurezza finanziaria. Secondo la psicologia evolutiva, alcune caratteristiche come la salute fisica, la fertilità (per gli uomini) o il senso dell’umorismo (per le donne) potrebbero essere segnali di qualità riproduttiva o di affidabilità in una relazione.