Ti capita di mangiare in piedi davanti al frigorifero? Non si tratta solo di fretta, dietro a questo comportamento comune si nasconde una causa psicologica molto curiosa.
Capita a tutti, almeno una volta nella vita, di aprire il frigorifero e iniziare a mangiare qualcosa al volo, in piedi, senza nemmeno chiudere lo sportello. A volte si tratta di un gesto impulsivo, quasi automatico. Altre volte invece diventa una vera e propria abitudine, ripetuta giorno dopo giorno. Si pensa che sia colpa della fretta, degli impegni, della mancanza di tempo per sedersi a tavola con calma. Ma la verità è che, molto spesso, il motivo è tutt’altro che pratico: è psicologico.
Viviamo in un’epoca in cui la fame non è solo fisica, ma anche emotiva. E questo tipo di fame può comparire all’improvviso, anche quando il corpo non ha realmente bisogno di cibo. È una fame che cerca di colmare vuoti interiori, di dare sollievo a stati d’animo difficili da affrontare. Quante volte ci capita di desiderare un dolce, come coccola dopo una giornata stressante? In questo contesto, il frigorifero non è solo un elettrodomestico: diventa una sorta di rifugio silenzioso, un confidente muto che promette conforto immediato.
Dietro quella porta aperta: fame emotiva, vuoti interiori e bisogno di controllo
Mangiare in piedi e in modo disorganizzato è spesso un segnale di disagio emotivo, non una semplice mancanza di tempo. Questo comportamento può indicare un rapporto disfunzionale con il cibo, ma più spesso rivela un tentativo di gestire emozioni non elaborate, come lo stress, l’ansia, la tristezza o anche la noia. Chi mangia davanti al frigo non sta solo cercando qualcosa da mettere sotto i denti: sta cercando sollievo. Non sempre è consapevole di questo bisogno, ma il corpo si muove d’istinto verso quella fonte di gratificazione rapida. In quel momento, il cibo diventa una risposta emotiva, un modo per non pensare e riempire un vuoto che non ha nulla a che vedere con lo stomaco. Questa abitudine può svilupparsi anche nelle persone che hanno un forte bisogno di controllo nella vita quotidiana. Il gesto di mangiare “fuori dalle regole”, in modo informale e impulsivo, rappresenta una sorta di rottura con le imposizioni esterne.
Un altro aspetto da considerare è la mancanza di presenza mentale. Chi mangia in piedi e in fretta, spesso non è realmente connesso con quello che sta facendo. È come se si volesse “anestetizzare” qualcosa, spegnere un pensiero, evitare un’emozione. Sono molteplici i falsi miti legati a questa abitudine. Mangiare in piedi davanti al frigo dà l’illusione di risparmiare tempo, di essere più efficienti. Il cibo, vissuto così, perde la sua funzione sociale e rituale. Inoltre, a lungo andare, si rischia di rinforzare una modalità di gestione emotiva disfunzionale, che vede nel cibo l’unico strumento di conforto. Questo può influire negativamente anche sull’autostima, sul senso di controllo e sul benessere psicologico complessivo. Pratiche come la mindfulness o il mindful eating possono aiutare molto. Non si tratta di rinunciare al piacere del cibo, ma di vivere quel piacere in modo pieno e consapevole.
Mangiare in piedi davanti al frigo: cosa succede davvero al nostro corpo e alla mente
Il professor Dipayan Biswas, ricercatore presso la University of South Florida, ha approfondito il fenomeno del mangiare in piedi, anche nei momenti in cui ci si ritrova davanti al frigorifero. In uno studio pubblicato nel 2019, Biswas e il suo team hanno dimostrato che la postura incide sul modo in cui percepiamo il sapore del cibo e sull’esperienza alimentare in generale. Secondo i risultati della ricerca, stare in piedi mentre si mangia può abbassare la sensibilità sensoriale, rendendo il gusto meno intenso e l’esperienza meno gratificante. Questo effetto è dovuto a un leggero stato di stress fisico, che attiva l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), portando a un aumento dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Ma c’è di più. Il gesto di aprire il frigorifero e mangiare rapidamente senza sedersi può essere un segnale di fame emotiva, spesso legata a condizioni di stress, ansia o bisogno di consolazione immediata. Secondo gli esperti di alimentazione consapevole, queste abitudini si allontanano dal principio del mindful eating, favorendo un rapporto poco sano e automatico con il cibo.