Se lui ti ha lasciata, ma tu non riesci proprio a lasciarlo andare, smettere di pensarlo o comunque a dimenticarlo, ci sono dei validi motivi dietro: a spiegarlo è una nota psicologa esperta sui social.
Quando una storia finisce, il dolore sembra impossibile da superare. Ti svegli ogni mattina con quel peso sul petto, come se qualcosa ti mancasse davvero. Eppure, secondo la psicologa Lara Pelagotti, quel “qualcosa” non è l’amore. O almeno, non è quello che pensi. Sui suoi canali social, la psicologa esperta parla spesso di relazioni e del perché sia così difficile lasciar andare una persona che ci ha abbandonati, oltre ad altre tematiche che appartengono alla sfera dell’essere umano. Molti credono che l’incapacità di voltare pagina sia il segno che si è ancora innamorati. L’esperta ribalta questo concetto: non si tratta di amore, bensì della fatica di rimanere soli.
Se ti ha lasciata, ma non smetti di pensarlo ci sono dei motivi: cosa dice la psicologa
Quando si sta con qualcuno per molto tempo, si tende a costruire un’immagine di sé legata all’altro. Si inizia a pensarsi non più come individui, ma come parte di una coppia. Si fanno progetti, si sogna un futuro a due, e questo finisce per definire la nostra identità. Quando quella persona va via, non perdiamo solo un partner: perdiamo anche una parte di noi. Pelagotti spiega che il vero dolore nasce dalla sensazione di smarrimento. Se per anni ti sei visto come “la fidanzata di”, “la moglie di”, “la compagna di”, tornare a essere semplicemente te stessa può creare un vuoto. Non sempre, naturalmente, si è pronti ad affrontarlo. Lasciar andare, in fondo, significa anche fare i conti con chi sei davvero al di là della relazione.
Visualizza questo post su Instagram
Questa riscoperta di sé può spaventare. Non perché manchi l’amore, ma perché manca una base solida su cui ricostruire. Si rimane agganciati a ciò che era, anche quando ciò che era ci ha fatto soffrire. Un altro motivo per cui si fa fatica a lasciar andare, spiega la psicologa, è l’enorme investimento fatto nella relazione. Non solo in termini di tempo, ma anche emotivamente. Quando dai tutto, ti metti in gioco, ti affidi all’altro, la rottura diventa una ferita all’autostima. Se sei una persona che vive le relazioni come un successo o un fallimento, il distacco diventa una minaccia. Chi ha dato tanto, spesso non riesce a immaginarsi capace di ricominciare da capo. Così si rimane ancorati, pur di non sentirsi sconfitti.
La rabbia come catena invisibile
Anche la rabbia può giocare un ruolo decisivo. In alcuni casi, il partner ci ha feriti profondamente: un tradimento, una bugia, un abbandono improvviso. Eppure, nonostante tutto, non si riesce a dimenticare. Perché? Secondo Pelagotti, in questi casi non si cerca più l’amore, ma la vendetta. Si resta nella relazione mentalmente, nella speranza inconscia di “fargliela pagare”. Si diventa aggressivi, sospettosi, si mettono continuamente alla prova gli altri. Ma tutto questo non fa che alimentare la sofferenza, senza mai liberarsene davvero.
Infine, un ostacolo potente è il senso di colpa. Alcune persone credono di aver sbagliato, di essere la causa della fine della relazione. Magari hanno fatto qualcosa che oggi rimpiangono, oppure pensano di non aver dato abbastanza. In questi casi, lasciare andare significa anche accettare che non ci sarà più modo di rimediare. Per qualcuno, questa è la cosa più difficile da fare. Perché significa perdonarsi. Significa smettere di aspettare un’altra occasione per aggiustare tutto.
Secondo Lara Pelagotti, per superare davvero la fine di una relazione bisogna imparare a rimettere a fuoco la propria identità. Non come ex di qualcuno, ma come individuo completo. E questo richiede tempo, consapevolezza, e spesso anche un aiuto professionale. Insomma, non è una questione di forza di volontà. Non basta “dimenticare” o “distrarsi”. Bisogna accettare il vuoto, attraversarlo, e riscoprire chi si è al di là del dolore.