Adolescence vs Mare Fuori: qual è la serie che racconta davvero gli adolescenti

Adolescence e Mare Fuori sono due serie che, nelle ultime settimane, stanno letteralmente incollando il pubblico al piccolo schermo. Ma quale delle due racconta davvero la mente degli adolescenti?

Negli ultimi anni, le serie televisive italiane che raccontano il mondo degli adolescenti hanno conosciuto un’evoluzione profonda, passando da narrazioni semplicistiche e stereotipate a storie molto più complesse, crude, vere. Tra queste, Mare Fuori, giunta oggi alla quinta stagione, è diventata un fenomeno generazionale, non solo per il pubblico giovane ma anche per adulti, educatori e genitori. La sua ambientazione nel carcere minorile di Napoli, i suoi personaggi magnetici e tormentati, e il linguaggio crudo ma sincero, l’hanno trasformata in una delle serie italiane più discusse e amate degli ultimi tempi.

Ma proprio nel momento in cui Mare Fuori sembrava detenere il monopolio della rappresentazione giovanile, Netflix ha rilasciato Adolescence, una nuova produzione italiana che sta rapidamente scalando le classifiche e conquistando il cuore del pubblico, soprattutto tra i giovanissimi. Ambientata in un liceo romano, la serie mostra un gruppo di adolescenti alle prese con le sfide quotidiane: amicizie che si spezzano, identità che si formano e corpi che cambiano e desideri che esplodono. Ma quale delle due serie è riuscita a raccontare la mente degli adolescenti?

Adolescence e Mare Fuori: due sguardi, due mondi, un’unica età difficile

Non è semplice fare un confronto tra due serie così diverse: Mare Fuori è un racconto corale, quasi teatrale, fatto di tensione narrativa, colpi di scena e una forte drammaturgia. Adolescence, invece, è una narrazione più lenta, quasi documentaristica, dove il tempo si dilata e l’emozione prevale sull’azione. Ma entrambe hanno un’ambizione comune: descrivere l’adolescenza in tutta la sua complessità. Mare Fuori ha avuto il merito di portare alla ribalta storie spesso ignorate dai media: ragazzi provenienti da contesti criminali, con alle spalle traumi familiari, abbandoni, povertà, e davanti a sé un futuro incerto. La serie non si limita a mostrarli come vittime o carnefici, ma li rende umani e vulnerabili. La forza del racconto sta proprio nel contrasto tra la durezza del carcere e la dolcezza delle emozioni adolescenziali.

Adolescence
Adolescence

D’altra parte, Adolescence si muove su un terreno più quotidiano ma non meno complesso. I suoi protagonisti non sono in carcere, ma vivono comunque forme di prigionia invisibili. Qui non ci sono boss né sparatorie, ma ci sono silenzi pesanti, pianti trattenuti, sguardi che raccontano più di mille parole. La serie si distingue per la capacità di far parlare i corpi, più che i dialoghi, e di restituire la fragilità vera. Quello che colpisce di Adolescence è la delicatezza brutale con cui viene raccontata la crescita. Non ci sono morali, né soluzioni facili. Solo domande, incertezze, e una bellezza che nasce dalla confusione. È proprio questa sospensione tra il desiderio e il dolore a renderla potente. Eppure, non si può ignorare che Mare Fuori, con i suoi personaggi iconici come Carmine Di Salvo, Rosa Ricci o Pino o’ Pazzo, ha saputo creare un immaginario potente e condiviso. I ragazzi si riconoscono nei loro errori, si appassionano alle loro storie d’amore e si dividono tra giustizia e perdono.

Le serie TV come specchio dell’adolescenza: uno sguardo psicologico

Uno studio psicologico può aiutare a comprendere come le serie televisive raccontano l’universo degli adolescenti, analizzando le dinamiche emotive, sociali e mentali che emergono all’interno delle narrazioni. Titoli recenti come Euphoria, Tredici e Adolescence sono esempi emblematici di questo approccio profondo e realistico. Le serie contemporanee, infatti, non si limitano a rappresentare in modo superficiale l’età adolescenziale, ma ne esplorano le contraddizioni. Espressione delle emozioni: I personaggi adolescenti sono spesso immersi in un vortice emotivo fatto di paure, rabbia, desideri e fragilità. Figura degli adulti: I genitori e gli insegnanti, in molti casi, appaiono distanti o inadeguati, sottolineando un forte gap generazionale che accentua il senso di solitudine nei ragazzi. Peso dell’ambiente sociale: Le narrazioni evidenziano quanto i social media, le aspettative scolastiche e la pressione dei coetanei possano generare ansia o comportamenti problematici. Questi fattori rendono le serie TV uno strumento prezioso per esplorare il mondo interiore degli adolescenti.

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