Perché alcune persone amano vestirsi di bianco? Ecco il segreto psicologico dietro questa scelta

C’è chi non riesce proprio a rinunciare al bianco. Che si tratti di una camicia, di un abito o di un completo total look, questo colore esercita un fascino particolare.

Ma cosa si nasconde dietro questa scelta? Secondo numerosi studi, optare per il bianco nell’abbigliamento non è soltanto una questione di gusto estetico, ma può rivelare aspetti profondi della nostra personalità e del nostro stato emotivo. Diversi studi di psicologia del colore hanno analizzato il significato che attribuiamo inconsciamente al bianco. Uno dei più rilevanti, pubblicato su Psychological Science, ha dimostrato che le persone associano il bianco a parole positive molto più velocemente rispetto ad altri colori. Non si tratta di una coincidenza: il bianco è percepito come simbolo di luce, purezza e semplicità, e attiva aree cerebrali legate a emozioni piacevoli. Ma c’è di più. Il bianco viene spesso visto come il colore dei nuovi inizi, un foglio bianco sul quale ricominciare. Secondo Frontiers in Psychology, chi ama vestirsi di bianco mostra frequentemente tratti come apertura mentale, attenzione al dettaglio e bisogno di ordine. Il bianco, quindi, non rappresenta solo leggerezza, ma anche una forma di chiarezza mentale.

Indossare il bianco influisce sul nostro umore

Non è raro sentirsi più leggeri o positivi indossando abiti chiari. Secondo una ricerca condotta dal team di Belgae, il bianco può ridurre i livelli di stress e favorire la tranquillità mentale. È uno dei motivi per cui viene scelto in contesti meditativi, studi creativi o ambienti minimalisti. Quando ci vestiamo di bianco, il nostro cervello associa quel colore a uno stato di calma e controllo. Allo stesso tempo, la scelta di colori neutri come il bianco permette di riflettere più luce, creando un effetto visivo di spaziosità e freschezza. Lo conferma anche Verywell Mind, secondo cui il bianco può aiutare a trasmettere professionalità e sicurezza, soprattutto in ambienti formali o lavorativi. Iryna Soroka, ricercatrice in psicologia della moda, spiega che vestirsi di bianco aiuta molte persone a sentirsi più in ordine e sicure di sé, proprio per l’aspetto “pulito” che questo colore suggerisce. È una scelta che può influenzare positivamente anche l’autopercezione, migliorando la fiducia in sé stessi in maniera quasi automatica.

Il bianco cambia significato a seconda del contesto culturale

Sebbene in molte culture occidentali il bianco sia associato alla purezza e alla serenità (pensiamo ai matrimoni o ai camici dei medici), in altri contesti può assumere significati molto diversi. In alcune tradizioni orientali, ad esempio, il bianco è il colore del lutto, della riflessione profonda e del distacco. Questo ci ricorda che ogni scelta cromatica è anche una forma di comunicazione, e che ciò che trasmettiamo agli altri attraverso i nostri abiti può variare notevolmente a seconda del contesto culturale. Tuttavia, proprio questa ambivalenza rende il bianco così interessante e potente: riesce ad adattarsi, a riflettere emozioni complesse, e a funzionare come uno specchio del nostro stato d’animo.

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Chi ama vestirsi di bianco mostra frequentemente tratti come apertura mentale, attenzione al dettaglio e bisogno di ordine.

Secondo il neuroscienziato Lauri Nummenmaa, il nostro cervello elabora i colori connessi alla luce in modo privilegiato, associandoli ad emozioni positive. Quando scegliamo il bianco, stiamo quindi inviando un segnale di apertura, serenità e speranza, non solo agli altri, ma anche a noi stessi. Vestirsi di bianco, insomma, non è mai solo un fatto di moda. È una decisione che coinvolge l’identità, l’umore e il modo in cui desideriamo presentarci al mondo. Ecco perché, anche senza rendercene conto, quel semplice gesto può farci sentire meglio.

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