Buona notizia dalla grafologia: se scrivi la “G” così, potresti essere una persona molto tenace

Quando si parla di grafologia, molti pensano a una curiosità o a una scienza poco attendibile.

In realtà, da decenni viene utilizzata per comprendere meglio la personalità delle persone, anche in ambiti come la selezione del personale o il supporto psicologico. Tra tutte le lettere dell’alfabeto, ce n’è una che riesce a dire molto più di quanto immaginiamo: la lettera “G”. Scrivere la “G” in un certo modo può essere indicativo di una personalità particolarmente tenace, capace di non arrendersi di fronte agli ostacoli. Non si tratta di superstizione né di un’interpretazione vaga, ma di uno schema ricorrente rilevato da grafologi esperti in tutto il mondo. Osservare come costruiamo questa lettera ci permette di scoprire qualcosa di interessante sul nostro modo di affrontare le sfide quotidiane.

La “G” tenace: come riconoscerla

Non tutte le “G” sono uguali. Alcune hanno una forma tonda e aperta, altre sono spigolose e chiuse. Ma c’è un tratto in particolare che salta all’occhio quando si parla di determinazione: la “G” con il gambo inferiore ben definito, stretto, allungato verso il basso e ricurvo. Questo dettaglio, apparentemente insignificante, è stato associato dai grafologi a persone che non solo hanno una forte volontà, ma che persistono anche quando le condizioni sono difficili. Il movimento deciso e controllato del tratto inferiore indica una tensione interiore positiva, quella che spinge a non mollare mai. Chi scrive in questo modo tende ad affrontare gli obiettivi con costanza. Non cerca scorciatoie e, anche se può andare incontro a difficoltà, si rimbocca le maniche e continua. Il segno che parte con fermezza e curva leggermente in avanti denota proprio una personalità determinata e capace di progettare a lungo termine, senza cedere alle prime difficoltà.

Perché la scrittura rivela chi siamo

Molti si chiedono come sia possibile che un semplice gesto, ripetuto migliaia di volte come scrivere, possa parlare tanto di noi. Il motivo è che la scrittura manuale nasce da una combinazione di impulsi neurologici, emozioni e schemi mentali. Ogni movimento, anche il più piccolo, riflette il nostro modo di percepire il mondo e di reagire a esso. Quando tracciamo una lettera, non stiamo solo seguendo un modello grafico: lasciamo un’impronta personale, unica, che racconta qualcosa del nostro carattere. La “G”, con la sua forma complessa e il suo doppio movimento, è particolarmente utile per i grafologi. Il modo in cui chiudiamo il cerchio, la direzione del gambo, la sua lunghezza o larghezza: tutti questi dettagli raccontano la nostra energia interiore.

Se ci pensiamo bene, scrivere una lettera non è mai un gesto neutro. Dipende dal nostro umore, dalla nostra concentrazione, ma soprattutto dalle abitudini mentali che abbiamo costruito nel tempo. Ecco perché analizzare la nostra grafia può offrire spunti profondi, a volte sorprendenti, su noi stessi. Scoprire che la propria scrittura rivela un tratto come la tenacia può essere uno stimolo in più per rafforzare questa qualità nella vita di tutti i giorni. Non serve cambiare il modo in cui si scrive, ma piuttosto usare la consapevolezza come leva per agire con maggiore sicurezza.

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Il segno che parte con fermezza e curva leggermente in avanti denota una personalità determinata e capace di progettare a lungo termine, senza cedere alle prime difficoltà.

La grafologia non pretende di dare risposte assolute, ma ci invita a guardarci con uno sguardo più attento. Un piccolo dettaglio può raccontare molto, e se scriviamo la “G” in quel modo deciso e ricurvo, forse abbiamo già dentro di noi quella forza che serve per superare ostacoli e raggiungere traguardi importanti. E a volte basta solo saperlo, per farne il nostro punto di forza. Potrebbe interessarti anche come scrivono il numero “2” le persone scorrette.

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