Stasera in tv, commedia che svela le paure più profonde: è un cult imperdibile

Non perdere stasera in tv, una commedia davvero unica. Attraverso la trama, potrai analizzare molti aspetti legati alla tua personalità e non solo. Ecco di quale pellicola stiamo parlando.

Alle 21:10 su Rai Movie torna un classico del cinema italiano capace di far sorridere e riflettere allo stesso tempo: Il piccolo diavolo, commedia diretta e interpretata da Roberto Benigni, con Walter Matthau nei panni di un prete scombussolato da un’apparizione infernale tutt’altro che terrificante. Uscito nel 1988, questo film è diventato un cult intramontabile per la sua capacità di raccontare l’incontro tra sacro e profano, tra candore e trasgressione, tra paura e desiderio. Ma cosa lo rende ancora oggi così attuale e coinvolgente, anche dal punto di vista psicologico?

In superficie, si tratta di una commedia surreale, costruita su situazioni paradossali e battute fulminanti. Ma sotto la scorza leggera, c’è molto di più. Il piccolo diavolo porta sullo schermo un tema universale e profondamente umano: il confronto con l’ignoto dentro di noi. Tuffarsi in questa storia è per tutti un modo per potersi confrontare con tante tematiche appassionanti ma soprattutto, con aspetti ben nascosti all’interno della propria personalità.

Perché ridiamo del diavolo? La risposta ci riguarda più di quanto crediamo

Il diavolo di Benigni, ingenuo, curioso, quasi infantile, non è il male assoluto, bensì la parte irrazionale, incontrollata e autentica che tutti, prima o poi, proviamo a nascondere. Don Maurizio, il sacerdote interpretato da Matthau, è costretto a rimettere in discussione la propria fede, i propri limiti, perfino la propria identità. Questo incontro surreale con il “demonietto” porta lo spettatore a interrogarsi su quanto effettivamente conosciamo noi stessi. C’è qualcosa di estremamente affascinante nel vedere una figura come il diavolo rappresentata in modo così disarmante. Benigni lo rende tenero, goffo, addirittura poetico, spiazzando completamente lo spettatore che si aspetterebbe una figura malvagia. Dal punto di vista psicologico, questa dinamica è significativa. La figura del “piccolo diavolo” rappresenta la parte nascosta del nostro inconscio, quella che Jung definiva “ombra”: tutto ciò che rimuoviamo, temiamo o non vogliamo vedere di noi.

Stasera in tv, Il piccolo diavolo
Stasera in tv, Il piccolo diavolo

Ma nel film questa ombra è buffa, innocua, addirittura adorabile. All’improvviso, ciò che temevamo diventa comprensibile, quasi amico. Questo è uno dei motivi per cui Il piccolo diavolo funziona così bene anche oggi: ci mette davanti alle nostre contraddizioni in modo giocoso, ma profondo. Le risate sono liberatorie, ma nascondono domande esistenziali: “e se il male fosse solo una parte della nostra umanità?” C’è un’altra ragione per cui questo film è tanto amato: ci fa sentire meno soli. In un’epoca in cui si tende a reprimere ciò che è “sbagliato” o “fuori norma”, vedere sullo schermo un personaggio che rompe ogni regola con una leggerezza disarmante è quasi terapeutico. A distanza di tanti anni dalla sua uscita, Il piccolo diavolo è ancora un film modernissimo. Non solo per la sua comicità, ma per il coraggio con cui affronta i temi della libertà e della paura.

Guardare film comici rafforza l’autostima: ecco cosa dice la psicologia

Una ricerca del 2023 ha esplorato l’effetto delle commedie sulla percezione di sé negli spettatori. I risultati mostrano che la visione di film comici può stimolare un senso di autoaffermazione, contribuendo a rafforzare la fiducia personale e favorendo una visione più idealizzata della propria identità. Questo avviene grazie a un meccanismo psicologico per cui il pubblico tende a identificarsi con figure archetipiche positive, come il “giusto” o il “ribelle che smaschera”, che umiliano il personaggio ridicolo o negativo. Questo processo, in pratica, migliora l’autostima dello spettatore. Un aspetto interessante e poco discusso è che la comicità, oltre a rafforzare il sé ideale, può fungere da valvola di sfogo per emozioni represse. Ridere di situazioni assurde permette di rielaborare piccoli traumi quotidiani in chiave leggera.

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