Quali colori evitare a un colloquio di lavoro e perché? Ecco cosa ne pensa la psicologia con uno studio ben preciso.
Presentarsi a un colloquio di lavoro è molto più di un semplice incontro professionale. È un momento in cui ogni dettaglio, dal tono della voce alla stretta di mano, concorre a creare una prima impressione decisiva. Ma c’è un aspetto spesso sottovalutato: il colore dei vestiti. Secondo la psicologia dei colori e le teorie applicate alla selezione del personale, non tutti i colori sono uguali quando si tratta di comunicare competenza, affidabilità o apertura.
Il nero: eleganza o barriera? Perché evitarlo
Il nero è un colore carico di significati. È associato alla formalità, al potere e alla serietà. Non a caso è il colore delle toghe dei giudici, degli abiti da sera, delle limousine. Ma se nel contesto giusto il nero può rappresentare autorevolezza, in un colloquio di lavoro rischia di risultare controproducente. Diversi studi psicologici, tra cui il celebre test di Max Lüscher, rivelano che il nero può anche trasmettere chiusura, mistero o addirittura ostilità emotiva. In un ambiente dove è essenziale creare empatia e far emergere la propria personalità, indossare nero dalla testa ai piedi può comunicare distanza e rigidità.
In particolare, nei settori creativi o nelle aziende orientate alla comunicazione e al team working, il nero potrebbe essere interpretato come mancanza di flessibilità o apertura mentale. È un colore che, se usato senza equilibrio, può apparire freddo e impenetrabile.
I colori caldi: energia che può disturbare
Anche i colori caldi, come rosso, arancione e giallo, sono da maneggiare con cura. Sono tonalità vivaci, capaci di evocare emozioni forti: passione, energia, creatività. Tuttavia, come dimostrano molte ricerche nel campo della psicologia applicata al lavoro, questi colori possono stimolare anche ansia, agitazione e in alcuni casi perfino una sottile sensazione di aggressività.
Il rosso, in particolare, è un colore che catalizza l’attenzione. Può essere interpretato come simbolo di leadership, ma anche come prevaricazione o impulsività. Se indossato in modo eccessivo, può interferire con l’equilibrio visivo e comunicativo dell’incontro. L’arancione, pur più amichevole, è spesso percepito come troppo informale, mentre il giallo può risultare destabilizzante in contesti altamente professionali o formali.
Il colore come strumento di comunicazione da non sottovalutare
In un colloquio, ogni elemento comunica. Il colore dei vestiti non è solo estetica, ma un vero e proprio linguaggio non verbale. I recruiter più esperti ne tengono conto, spesso inconsciamente, valutando il candidato anche in base alla coerenza tra il suo abbigliamento e il ruolo richiesto. Per questo motivo, secondo molti esperti del settore HR, è meglio orientarsi su colori neutri o pastello, che trasmettono equilibrio, serenità e professionalità. Qui ci sono tutti i colori più adatti da indossare a un colloquio di lavoro. Evitare il nero totale o i colori troppo vivaci non è una questione di moda, ma di strategia comunicativa.