Come usare lo spray nasale nel modo giusto? Farmacista spiega da cosa nasce la dipendenza e come usarlo correttamente.
In primavera, quando l’aria si carica di pollini e il sistema respiratorio viene messo a dura prova, milioni di persone cercano sollievo da un nemico tanto comune quanto fastidioso: il naso tappato. Ecco che entra in scena il classico spray nasale, il compagno inseparabile di chi soffre di rinite allergica o raffreddori persistenti. Ma se da una parte questo rimedio offre un sollievo quasi immediato, dall’altra può trasformarsi in una vera e propria dipendenza, come ha spiegato il dottor Giacomo, noto sui social come Il socialmente farmacista.
Il fenomeno è noto, ma ancora troppo spesso sottovalutato. Ci si affida a quello spray miracoloso una, due, dieci volte al giorno, trovando nel suo effetto vasocostrittore un’ancora di salvezza. Il problema è che questo meccanismo, apparentemente innocuo, può diventare controproducente nel giro di pochissimi giorni. Il sollievo che si prova all’inizio lascia spazio a una condizione peggiorata: il naso torna a chiudersi, spesso in modo ancora più marcato.
Cosa succede al nostro naso quando usiamo troppo spray nasale
Gli spray nasali più comuni contengono principi attivi vasocostrittori, sostanze chimiche che agiscono riducendo il gonfiore della mucosa nasale, facilitando il passaggio dell’aria. Tuttavia, il loro utilizzo continuativo innesca un circolo vizioso. L’effetto benefico si riduce progressivamente, mentre la mucosa, abituata alla sostanza, reagisce tornando a gonfiarsi appena l’effetto svanisce. Questo stato è noto come rinite medicamentosa, una condizione indotta proprio dall’abuso dei decongestionanti.
Il dottor Giacomo è molto chiaro su questo punto: l’assuefazione avviene rapidamente, spesso dopo appena 4-5 giorni di utilizzo continuativo. Il naso, inizialmente ostaggio dell’allergia o del raffreddore, diventa ora dipendente dalla molecola vasocostrittiva. Le narici non si liberano più senza il farmaco e si entra così in una vera e propria forma di dipendenza fisica e psicologica.
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Come usare lo spray nasale nel modo giusto: “Non superare questi giorni”
Il consiglio del farmacista è netto: mai superare i tre giorni consecutivi di utilizzo. Anche meno, se possibile. Lo spray nasale deve restare un aiuto sporadico, non un’abitudine. Il rischio altrimenti è di compromettere la salute della mucosa nasale, rendendola sempre più ipersensibile e meno capace di reagire in autonomia alle infiammazioni. L’uso cronico porta inoltre a un peggioramento della qualità del sonno, a difficoltà nella respirazione anche diurna e, in alcuni casi, a complicazioni che richiedono trattamenti farmacologici più invasivi o persino interventi chirurgici per il ripristino della funzionalità nasale.
Disintossicarsi dallo spray non è semplice, ma è possibile. Il primo passo è interrompere l’uso del decongestionante, possibilmente con il supporto di un medico o di un farmacista. Si possono utilizzare soluzioni saline, aerosol e altri metodi meno aggressivi per aiutare la mucosa a riprendere la propria funzionalità. È anche fondamentale identificare e trattare la causa alla base della congestione: allergie, infezioni, deviazioni del setto nasale o altre condizioni croniche.