Un neurologo ha consigliato di aggiungere degli ingredienti “non convenzionali” alla tazzina di caffè. A suo dire, sono da evitare zucchero e dolcificanti, ma anche il miele. Gli alimenti che suggerisce non hanno lo stesso sapore gradevole ma fanno molto bene all’organismo.
Secondo lo stereotipo, gli italiani sono grandi amanti del caffè. Ma è davvero così? Analizzando i dati mondiali elaborati da ICO nel 2017, ci accorgiamo che il nostro paese non è presente neppure nella top 10 dei paesi dove si consuma più caffè. Non è sicuramente un caso che i primi quattro posti siano occupati da nazioni all’estremo Nord del mondo: Finlandia (12 kg pro-capite), Norvegia (9.9), Islanda (9) e Danimarca (8.7) Per trovare l’Italia bisogna scendere alla tredicesima posizione: il consumo pro-capite è di 5.8 kg, cifra pressoché identica a quella di Austria (5.9), Slovenia (5.8), Germania (5.5), Grecia (5.4). I paesi extraeuropei nella top 20 sono appena due: Canada (6.2 kg) e Brasile (5.5).
Qual è il condimento classico del caffè? Lo zucchero, bianco o di canna. Alcuni aggiungono il miele o il dolcificante, ma c’è anche chi lo prende amaro. Per chi vuole dare un “tocco” in più, esistono dei condimenti meno comuni. Brandon Crawford, medico neurologo e ricercatore presso l’università di Harvard, ha spiegato quali sono i più salutari in un articolo per il portale ‘SheFinds’. A suo dire, lo zucchero bianco è da evitare, così come i dolcificanti e il miele non naturale. Il primo condimento che il neurologo consiglia è la cannella. Come dimostrano numerose ricerche scientifiche, questa spezia è ricca di antiossidanti e, dunque, il suo consumo previene malattie neurodegenerative.
Neurologo consiglia di aggiungere uno di questi 5 ingredienti al caffè, al posto dello zucchero
Il secondo ingrediente consigliato da Crawford è lo zenzero. Questo tubero ha innegabili benefici per la salute del cervello, riducendo l’infiammazione e migliorando le funzioni cognitive. Un consumo moderato di zenzero tiene in salute il cervello, migliorando in particolare la capacità di concentrazione. Altro condimento poco comune ma consigliato dal neurologo è la curcuma. La curcumina (il suo principio attivo) ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, di cui beneficia in particolar modo per il cervello umano. Non solo: la curcumina stimola la produzione di ormoni BDNF, che a loro volta stimolano la nascita di nuovi neuroni e, quindi, rallentano il processo degenerativo del cervello umano.
Gli ultimi due ingredienti da aggiungere al caffè mattutino sono la noce moscata e il pepe nero. La prima, a dire di Crawford, ha “proprietà neuroprotettive” che possono migliorare la memoria e prevenire la degenerazione dei circuiti neuronali. Non solo: il consumo di noce moscata, come la banana, migliora l’umore. Il pepe non è certo il condimento più comune per il caffè e forse il sapore non è irresistibile, ma il neurologo consiglia di consumarlo insieme alla curcuma, per “mascherarne” il sapore e godere dei benefici di entrambe le spezie. Il pepe, infatti, contribuisce a far assorbire più rapidamente la curcumina, aumentandone i vantaggi anche a livello digestivo. Insomma, quelli elencati non sono certamente condimenti standard per il caffè, ma il loro consumo ha innumerevoli effetti negativi, come dimostrano le tante ricerche scientifiche del settore. Parlando di caffè, segnaliamo il trucco di Barbara d’Urso per non farlo fuoriuscire dalla moka.