Bonus edilizi per la ristrutturazione della casa: esperto rivela quando si possono chiedere e quando non è possibile.
Nel 2025 il bonus ristrutturazione resta ancora, decisamente, uno strumento chiave della politica fiscale italiana per il recupero del patrimonio edilizio residenziale. L’agevolazione sostiene economicamente interventi che spaziano dalla manutenzione straordinaria all’adozione di soluzioni tecnologiche e domotiche, promuovendo anche l’efficienza energetica e la sicurezza antisismica. Copre inoltre operazioni di restauro, risanamento conservativo e l’eliminazione delle barriere architettoniche, sia su abitazioni private sia su parti comuni dei condomini. Per essere precisi, per la prima casa, è prevista una detrazione IRPEF del 50% fino a 96.000 euro di spesa per unità immobiliare, da ripartire in dieci quote annuali. Sulle seconde case, invece, la percentuale scende al 36%, mantenendo però invariato il limite massimo.
È fondamentale sottolineare che, dal 2026, le aliquote subiranno un ulteriore calo, confermando una graduale riduzione dell’incentivo. L’accesso al beneficio è subordinato al possesso di un diritto reale sull’immobile e al pagamento diretto delle spese da parte dell’avente diritto. I pagamenti devono avvenire tramite bonifico parlante, con causale e dati fiscali completi. È inoltre obbligatorio conservare ogni documento utile, dalle fatture ai permessi edilizi, fino alla registrazione ENEA in caso di interventi energetici. È necessario, infine, precisare che la detrazione può essere richiesta esclusivamente attraverso la dichiarazione dei redditi dell’anno in cui è stata sostenuta la spesa. Il rispetto scrupoloso delle regole documentali rappresenta un requisito essenziale per evitare la perdita del diritto all’agevolazione.
Ristrutturazione casa: quali sono i lavori per i quali si possono richiedere i bonus edilizi?
Ma quali sono i lavori di ristrutturazione, per i quali si può chiedere il bonus ristrutturazione? A rivelarlo, è stato un noto esperto, il commercialista Massimiliano Allievi. Il dottor Allievi, in particolare, ha spiegato che non è possibile chiedere il suddetto bonus. Per farlo, infatti, è necessario che i lavori non siano di manutenzione ordinaria: quella di dare un’imbiancata o cambiare le piastrelle della cucina non può, in effetti, essere considerata un’operazione sufficiente. I lavori di manutenzione ordinaria non sono, quindi, lavori per i quali il fisco dà delle agevolazioni importanti. Se, invece, le attività da fare in casa propria sono effettivamente lavori di ristrutturazione straordinaria, allora si potrà ottenere il bonus.
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L’Agenzia delle Entrate ha, in particolare, riportato un elenco con i lavori agevolabili. Per quanto riguarda gli interventi sulle singole unità abitative, si citano le opere di fusione o separazione di locali, la creazione di nuovi vani, l’allargamento di porte e finestre, o l’inserimento di impianti innovativi come allarmi, ascensori e sistemi di cablatura. Sono inclusi anche rifacimenti strutturali, come il restauro di facciate, cornicioni, davanzali, solai e tetti, spesso accompagnati da variazioni nei materiali o nei colori. È possibile, altresì, detrarre la costruzione di box auto, scale, balconi e soppalchi, così come l’adeguamento alle norme di sicurezza o l’eliminazione di barriere architettoniche. Alcuni lavori devono rispondere a requisiti precisi: ad esempio, gli interventi per l’efficienza energetica o l’insonorizzazione richiedono certificazioni per garantire gli standard di legge. Infine, anche l’installazione o la sostituzione di infissi, impianti termici ed elettrici può beneficiare dell’agevolazione, se associata a migliorie funzionali.
A cos’altro fare caso
Inoltre, l’esperto ha ricordato che, per ottenere i bonus, oltre ai lavori agevolabili e agli adempimenti prima citati, bisogna anche considerare la capienza fiscale. Non basta, cioè, dire di dover fare dei lavori, e che i lavori danno diritto ai bonus, per poi avere effettivamente il recupero fiscale. Si dovranno, infatti, avere anche dei redditi a cui attingere e, dunque, delle tasse da cui andare a togliere queste detrazioni. Altrimenti, non sarà, comunque, possibile richiedere questi bonus.