Dispositivi medici, è possibile avere detrazioni fiscali se non si acquistano in farmacia? La risposta dell’Agenzia delle Entrate

Le detrazioni fiscali per i dispositivi medici sono valide anche se l’acquisto di questi strumenti non avviene in farmacia, ma ad esempio in erboristeria? Ecco cosa risponde l’Agenzia delle Entrate.

Le detrazioni fiscali per l’acquisto di dispositivi medici permettono ai contribuenti italiani di recuperare il 19% della spesa sostenuta, come previsto dall’art. 15 del TUIR – Testo unico delle imposte sui redditi. Questa misura rappresenta un sostegno concreto per chi affronta costi legati alla salute quotidiana, purché i prodotti rispettino precisi criteri normativi. Affinché la spesa sia ammessa alla detrazione, il dispositivo deve essere conforme alle direttive europee e dotato di marcatura CE. Inoltre, è indispensabile conservare una documentazione fiscale adeguata, cioè uno scontrino o una fattura “parlante”, che riporti la natura del prodotto, il codice fiscale dell’acquirente e l’indicazione esplicita che si tratta di un dispositivo medico.

La normativa non stabilisce un elenco ufficiale esaustivo dei prodotti detraibili, ma il Ministero della Salute fornisce, comunque, delle indicazioni sulle categorie più comuni. Queste comprendono occhiali da vista, apparecchi acustici, termometri, cerotti, tutori, materassi ortopedici e strumenti per l’automisurazione della pressione cardiaca. Inoltre, c’è da dire che la prescrizione medica non è generalmente necessaria, sebbene vi siano eccezioni limitate. Dal 2020, è rimasta la possibilità di effettuare il pagamento in contanti per l’acquisto di dispositivi medici, una deroga rispetto all’obbligo di tracciabilità richiesto per altre spese sanitarie. Bisogna, infine, ricordare che, per evitare errori che potrebbero compromettere la detrazione, è essenziale verificare sempre la presenza della marcatura CE e la completezza dello scontrino, oppure consultare professionisti o la banca dati del Ministero della Salute.

Dispositivi medici: si possono ottenere detrazioni fiscali sul loro acquisto se non si acquistano in farmacia? Cosa risponde l’Agenzia delle Entrate

Una domanda che molti potrebbero porsi, in merito alle detrazioni per i dispositivi medici, è la seguente: è possibile ottenere detrazioni sul loro acquisto, anche se l’acquisto stesso non è avvenuto in farmacia? A fare questa domanda, è stato anche un contribuente, che ha dichiarato di aver acquistato un dispositivo medico in erboristeria. L’Agenzia delle Entrate, mediante la Posta di FiscoOggi, ha risposto al contribuente che, in base alla circolare n. 14/2023, è possibile detrarre le spese anche se il dispositivo è stato acquistato presso esercizi diversi dalle farmacie, come nel caso di un’erboristeria. Tuttavia, è essenziale che la documentazione fiscale sia completa. Lo scontrino o la fattura devono riportare in modo chiaro e dettagliato la natura del prodotto acquistato e l’identità del soggetto che ha sostenuto la spesa.

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La risposta dell’Agenzia delle Entrate su Twitter – X.

Non sono validi, invece, i documenti che indicano genericamente la dicitura “dispositivo medico”, come già chiarito nella circolare n. 20/2011. Inoltre, la natura del bene può essere dimostrata anche tramite i codici utilizzati nella trasmissione dei dati al sistema Tessera Sanitaria, come il codice AD per dispositivi con marcatura CE o il codice PI per le spese protesiche. Infine, l’Agenzia delle Entrate ha aggiunto che, per verificare se un prodotto rientri tra quelli detraibili, è possibile consultare la “Banca dati dei dispositivi medici”, disponibile sul sito del Ministero della Salute. Questo strumento rappresenta un riferimento affidabile per evitare errori e garantire la correttezza della detrazione.

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