Smart working, senza questo elemento non è valido: esperto svela la procedura corretta per richiederlo

Fate attenzione al lavoro agile, o smart working: senza un elemento in particolare, spiega un noto esperto, non si può richiedere. Ecco quale e per quale motivo.

Il lavoro agile, conosciuto a molte persone anche come smart working, rappresenta una forma di impiego subordinato priva di vincoli spaziali e orari. Il dipendente organizza autonomamente le proprie attività in base a obiettivi e cicli di lavoro, sfruttando strumenti digitali come computer e smartphone. Questa modalità è pensata per facilitare l’equilibrio tra vita privata e professionale, incrementare la produttività e valorizzare la responsabilità individuale. In Italia, è stato formalmente regolamentato con la Legge n. 81 del 22 maggio 2017, che ne ha sancito l’attuazione attraverso accordi individuali tra le parti, assicurando al lavoratore condizioni economiche e normative paritarie rispetto a chi opera in presenza.

Tuttavia, la vera svolta si è verificata nel 2020, durante l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19. In quella fase, il Governo ha introdotto una procedura semplificata, che ha permesso l’adozione massiva dello smart working senza necessità di accordi specifici. Questa soluzione ha garantito la continuità delle attività economiche, salvaguardando al contempo la salute pubblica. Milioni di lavoratori hanno cominciato a lavorare da remoto, trasformando radicalmente le abitudini professionali nel Paese. Oggi, conclusa la fase emergenziale, il lavoro agile resta diffuso, soprattutto nelle grandi imprese e nella Pubblica Amministrazione.

Smart working: ecco cosa serve per rendere valido il lavoro agile

Per rendere valido lo smart working, però, serve stipulare un accordo scritto con il proprio datore di lavoro. Senza questo elemento, esso non sarà considerato valido: a rivelarlo, è stato anche un noto esperto di diritto del lavoro, il dottor Riccardo Onano. In particolare, l’esperto ha spiegato che, dal primo aprile 2024, è necessario seguire una determinata procedura. Non si può, cioè, decidere autonomamente di lavorare in smart working, ma è necessario un accordo scritto, nel quale vengano stabiliti i dettagli sul numero di giornate trascorse in smart working ogni settimana, e i dettagli su questo tipo di lavoro.

L’esperto spiega, in aggiunta, che l’accordo può essere a tempo determinato o indeterminato: si può stabilire, ad esempio, che per un anno si svolgeranno due giorni di smart working a settimana, oppure stabilire solo il numero di giorni settimanali con il lavoro agile, senza determinare la durata di questo accordo. L’accordo dovrà, in ogni caso, essere inviato online al Ministero del Lavoro, prima che si inizi effettivamente a lavorare in questo modo. Per chi inizia, dunque, da domani ad andare in smart working, dovrà inviare l’accordo firmato entro oggi. Altrimenti, non sarà possibile farlo in maniera corretta. Fate, dunque, sempre molta attenzione prima di procedere con questo tipo di lavoro: il motivo è che questa modalità deve essere ufficializzata, in modo tale da non sfruttarla in maniera inadeguata, non trasparente e scorretta.

Smart working
Un lavoratore in smart working.

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