Conservare il pane fresco: meglio il sacchetto di plastica o di carta? La risposta vi sorprenderà

Conservare il pane fresco: è meglio il sacchetto di plastica del supermercato, o quello di carta? La risposta del noto chimico vi sorprenderà.

Il pane fresco, protagonista della dieta mediterranea, si distingue per una crosta croccante e dorata, una mollica soffice e ricca di alveoli e un profumo intenso. Queste qualità derivano da ingredienti di buona qualità, da una lievitazione ben eseguita e da una cottura ottimale, spesso in forno a legna. L’aroma e il gusto variano in base alla farina utilizzata e alla presenza di lievito madre. Questo alimento, oltre a essere estremamente versatile in cucina, rappresenta una valida fonte di carboidrati complessi, fibre e vitamine del gruppo B. Conservarlo nel modo giusto è essenziale per preservarne le caratteristiche. A temperatura ambiente, in un luogo asciutto e ben ventilato, si mantiene più a lungo.

Il frigorifero non è consigliato, poiché favorisce l’indurimento. Il congelamento, invece, consente una conservazione più prolungata, soprattutto se il pane è già tagliato a fette. Il naturale processo che porta il pane a diventare duro si chiama raffermamento. Esso è causato dalla perdita di umidità e dalla retrogradazione dell’amido, un fenomeno in cui le molecole si riaggregano, espellendo acqua e rendendo la mollica secca e compatta. Questo cambiamento inizia già durante il raffreddamento ed è accelerato da basse temperature. Tuttavia, il processo può essere parzialmente reversibile: riscaldando il pane, l’amido gelatinizza nuovamente e la sua consistenza migliora, recuperando in parte la fragranza originaria.

Conservare il pane fresco: ecco in quale sacchetto metterlo

Proprio il fenomeno di retrogradazione dell’amido, spiega il dottor Matteo Alviani, chimico noto come Il Dexter, fa diventare il pane più duro in poco tempo. Il sacchetto di carta del forno aiuta, però, a mantenerlo croccante per delle ore: esso è, infatti, traspirante, e impedisce che ci sia troppa umidità intorno al pane. In questo modo, impedisce anche che si formi la muffa. Nonostante ciò, però, spiega ancora l’esperto, dopo uno o due giorni nel sacchetto di carta, il pane rischia di diventare durissimo e praticamente non più mangiabile.

Conservare il pane
Prima nel sacchetto di carta…e poi tutto nel sacchetto di plastica! (Fonte: Instagram – @il_dexter).

Di contro, invece, il sacchetto di plastica del supermercato trattiene l’umidità: per questo, il pane risulterà più morbido, ma l’umidità favorirà la proliferazione di muffe. E allora, qual è meglio tra i due? La risposta è inaspettata, perché è: tutti e due insieme! Secondo quanto spiegato dall’esperto di chimica, in effetti il giusto compromesso è quello di creare un ambiente ibrido: questo si fa mettendo prima il pane nel sacchetto di carta, e poi chiuderlo all’interno di una busta di plastica, o di una scatola per il pane. In questo modo, eviterete la proliferazione di muffe, con il sacchetto di carta, e lo manterrete più morbido, più a lungo, con il sacchetto di plastica!

 

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