Per il lavaggio in lavatrice di alcuni capi sono sufficienti i 60 gradi: esperta rivela quali e, in merito a quelli, a cosa fare attenzione quando si imposta la suddetta modalità di lavaggio.
La temperatura dell’acqua durante un ciclo di lavaggio in lavatrice è un elemento essenziale per ottenere un bucato pulito senza compromettere i tessuti. Le impostazioni più comuni variano da lavaggi a freddo, sotto i 20°C, fino ai 90°C, e la scelta dipende da materiali, livello di sporco e finalità igieniche. Un lavaggio a freddo è adatto a capi poco sporchi e consente di risparmiare energia, proteggendo al tempo stesso colori e fibre. I 30°C rappresentano un buon compromesso per il bucato quotidiano, con un’efficacia più che sufficiente senza danneggiare i materiali più delicati. I 40°C sono spesso utilizzati perché combinano una buona azione detergente con un rischio contenuto per i tessuti, soprattutto se associati a detersivi specifici.
Le temperature più elevate, come i 60°C, sono indicate per la biancheria da bagno e da letto, poiché garantiscono un buon livello di igienizzazione, utile anche per rimuovere macchie persistenti. I 90°C, invece, vengono riservati a lavaggi particolari: possono eliminare la quasi totalità dei batteri, ma sono adatti solo a tessuti resistenti. Le etichette dei capi forniscono sempre indicazioni chiare sulla temperatura massima consentita, e seguirle aiuta a evitare danni. Le moderne lavatrici offrono programmi che adattano automaticamente la temperatura in base al tipo di tessuto, ottimizzando i risultati. In sintesi, scegliere il giusto grado di lavaggio significa bilanciare pulizia, cura del tessuto e impatto ambientale.
Lavatrice: ecco i capi per i quali conviene il lavaggio a 60 gradi
Per quanto consentano di risparmiare energia, non sempre le temperature basse garantiscono un lavaggio efficace. Come spiega una nota esperta di pulizie domestiche e cose per la casa, Anna Termopoli, spesso, un lavaggio a 40°C non garantisce l’eliminazione completa di batteri e germi. Per una pulizia davvero profonda è consigliabile utilizzare temperature di 60°C, o in alcuni casi superiori, che assicurano un’azione igienizzante più efficace. La scelta della temperatura dipende sempre dal tipo di tessuto e dal livello di sporco da trattare. Per i seguenti cinque capi, sono sufficienti i 60°C, ma, in alcuni casi, bisogna fare attenzione a delle cose in particolare. Prima di tutto, si possono lavare a 60 gradi le lenzuola bianche o chiare, in cotone o in lino.
@olimpiahome.it Hai paura dei 60*? 😱 Con questi vai sio sicuro 🤩 #lavaggio #bucato #lavanderia
Si possono lavare anche gli asciugamani in spugna bianchi o chiari, e gli accappatoi in spugna. Per questo terzo capo, però, è necessario fare attenzione ai colori molto vivaci. In questo caso, gli accappatoi dai colori sgargianti andrebbero lavati a basse temperature: il calore elevato può alterare i pigmenti, causando sbiadimento o trasferimento del colore su altri tessuti, compromettendo così la brillantezza originale del capo. Le tovaglie in cotone possono essere lavate a 40 gradi, ma se sono molto sporche, può convenire lavarle a 60 gradi. Allo stesso modo, anche i jeans molto sporchi possono essere lavati a 60 gradi. In questo caso, però, i jeans non devono essere elasticizzati, non devono avere strappi e devono essere lavati a rovescio. Non devono, infine, nemmeno essere nuovi.